Seconda giornata di test buona per Martin, ma una caduta nel finale poteva costargli caro. E lancia un allarme (l’ennesimo) sulla pista.
Una seconda giornata di test in Indonesia per i piloti della MotoGP che, dopo le difficoltà di ieri per una pista decisamente sporca, hanno potuto dare decisamente più gas e rischiare qualcosa di più. Tra questi Jorge Martin, autore anche di una caduta, per fortuna senza conseguenze. Per lo spagnolo è arrivato il nono tempo di giornata, a quasi tre decimi della sorpresa Luca Marini, che anche lui con la Ducati sembra aver trovato il feeling giusto con la pista che entrerà nel calendario del Motomondiale proprio in questa stagione.
Se pensiamo che fino al ventesimo posto sono tutti racchiusi in un secondo, capiamo bene quanto il livello sia stato alto. E come un piccolo errore o un passo falso possa portare un pilota dalle stelle alle stalle. E proprio per dare la caccia a un posto al solo, Martin è incappato in una brutta caduta in curva 11.
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Martin, una giornata tra ghiaia e pista
Lo spagnolo è stato uno dei tanti piloti della MotoGP che ha sofferto in alcuni tratti le condizioni non ancora ottimali del tracciato indonesiano. “La cosa positiva è che possiamo guidare, ma dobbiamo prestare molta attenzione alla traiettoria ed essere molto sensibili -ha ammesso Martin -. Se commetti il più piccolo errore, puoi cadere molto rapidamente”. E così è stato per il pilota del team Ducati Pramac. Il 24enne ha completato 68 giri ma è comunque sembrato sempre più a suo agio con la GP22.
Sebbene Martin non abbia riportato conseguenze nella caduta, si è detto preoccupato: “La ghiaia è molto dura e sto soffrendo molto dopo questa caduta, che in realtà è stata solo una scivolata innocua. Normalmente abbiamo a che fare con dei piccoli sassolini rotondi, qui sembravano coltelli affilati – si è lamentato l’iberico -. Affronterò questo problema nella Safety Commission”.
Al di là di questo però Martin si può dire soddisfatto di come sta procedendo il suo approccio con la Ducati: “Stiamo facendo grandi progressi. In termini di passo gara siamo molto competitivi, siamo proprio in testa. Stiamo migliorando poco a poco e stiamo cercando di rafforzare le nostre convinzioni con diversi set-up. Con questa moto posso adattarmi più facilmente ai diversi circuiti e questo ci rende più facile prendere velocità”.
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E proprio sulla nuova GP22 ha affermato: “Il livello tra il modello dell’anno scorso e la moto attuale è molto simile. Non abbiamo fatto progressi a Sepang, ma è stato il primo test. Le condizioni a Lombok non sono molto facili, quindi non è stato facile fare un confronto tra le moto. Il nostro problema più grande è la mancanza di grip sulla ruota posteriore, ma stiamo facendo grandi passi nella giusta direzione. Abbiamo tutte le informazioni degli altri piloti Ducati, quindi sappiamo come lavora il team ufficiale. Per noi è molto importante guardare anche agli altri dati, perché così possiamo evitare errori”.