Juventus: un solo punto in due partite, con l’inatteso tonfo interno contro l’Empoli in un sabato da dimenticare. Le porte girevoli del calciomercato hanno messo i bianconeri nella condizione di dire addio a Ronaldo. Cosa succederà ora?
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Juventus: per ora non resta che rimpiangere Ronaldo
Allegri non si mostra preoccupato ma sotto sotto la falsa partenza lo angoscia e come. Attacco leggerino, e fa male ammetterlo, ma il partente Cristiano Ronaldo, anche se in tre anni non ha dato sempre il cento per cento, più di una partita da solo è stata capace di risolverla. Poi, facendo due conti, non è esagerato pensare che è stato meglio perderlo nel momento in cui il portoghese non aveva più palesemente “voglia di Juve”. Uno come Cr7 non lo convinci a rimanere laddove non “gli conviene”. Manchester era una suggestione troppo forte: anche se alla fine ha incredibilmente cambiato sponda, tornando a vestire quella maglia che aveva già indossato prima del periodo madrileno.
Juventus: esperimento McKennie miseramente fallito
Le pecche bianconere sono palesi: McKennie, molto più che positivo lo scorso anno, o non è in forma, oppure non si adatta per niente al gioco di Max Allegri, che lo vede in versione molto più offensiva. E le quotazioni in calo dell’americano, in prospettiva futura, vanno considerate e come visto che si era parlato di una possibile cessione. Manuel Locatelli per ora è fuori forma: nulla da dire sull’acquisto del talento della nazionale di Mancini, ma per ora non può certo fare la differenza.
Paulo Dybala l’uomo della svolta?
In attacco l’intoccabile dovrebbe essere sempre l’argentino Paulo Dybala, l’uomo della rinascita. O almeno si spera. Saprà l’argentino sobbarcarsi il peso del reparto avanzato e non deludere il suo mentore Allegri? Per quanto riguarda il resto degli uomini, appare chiaro che la Juve è imprescindibile dalle giocate di Chiesa. Mentre Alvaro Morata, visto l’andamento lento dei compagni di reparto, scala posizioni, anche se per lui il tecnico non stravede. Manca un bomber, un vero bomber, uno che la butti dentro in ogni modo e in ogni dove. Uno alla Dzeko, per intenderci.
All-in su Moise Keane
Allegri vorrebbe riportare Moise Keane a Torino: l’ex Psg ha acquisito personalità, cattiveria sotto porta, malizia, e potrebbe davvero essere la sua rivincita. Ma basterà il trio Keane-Dybala-Morata e con loro l’acerbo Kaio Jorge a non far rimpiangere Cristiano Ronaldo?
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Il piano segreto del dopo Cr7
L’invenzione McKennie in attacco non ha funzionato. La Juve non ha bisogno di mezze soluzioni o di tappabuchi per vincere lo scudetto e andare più avanti possibile in Champions. L’affare Moise Keane non sarà però poco esoso: riportare l’ex Everton in Italia costerebbe intorno ai 20 milioni di euro. Ne vale davvero la pena? Nelle ultime ore è spuntata una ipotesi pazzesca ma che per il momento è solo una pura suggestione: il bomber dei bomber, il norvegese Haland, piace da morire all’entourage bianconero. Ma per comprare l’angelo biondo del Borussia servono almeno 150 milioni di euro cash: e in questo momento solo Real Madrid e Paris Saint Germain se lo possono permettere. Molto più alla portata l’operazione Mauro Icardi, non c’è dubbio. E l’argentino del Psg sarebbe davvero, se in condizione, l’uomo-goal che manca all’appello. Certo, se arrivassero sia Keane che Icardi e un centrocampista di qualità assoluta, come Pjanic (il sogno è Witsel), la Juve potrebbe davvero ripartire alla grande.