Le nuove RC16 per i quattro piloti dei team KTM sono pronte, ora Beirer e Guidotti mettono pressione ad Oliveira e Binder.
Pit Beirer è tornato a far sentire la sua voce. Dopo aver parlato del lavoro di KTM sui giovani, anche con una forte vena polemica verso chi lo aveva criticato, oggi anche il direttore della scuderia ha preso parola durante la presentazione virtuale delle due nuove moto.
Le bellissime arancioni, faranno correre per il team Tech3 KTM Factory Racing, le due giovani promesse Remy Gardner e Raul Fernandez, forse i migliori prospetti che andranno in pista nel 2022. Ma a preoccupare gli avversari, saranno soprattutto quelli del team primario, Brad Binder e Miguel Oliveira a cui proprio Beirer ha mandato l’avviso: si corre per vincere.
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La KTM non farà da spettatrice
Ormai quel che è passato resta tra le parole di archivio di un campionato terminato con la quattordicesima posizione di Oliveira e la sesta di Binder. Messe alle spalle anche le accuse di Danilo Petrucci, ora alla scuderia austriaca interessa solo non aver costruito tanto, per buttar via un’altra stagione. “Vogliamo che un nostro pilota sia tra i primi 5 del campionato”, ha svelato Beirer.
Tra il 2021 e l’inizio della nuova stagione, gli austriaci hanno cambiato molto all’interno dei propri box per quanto riguarda il personale tecnico e lavorando molto sugli aggiornamenti tecnologici, si sono tuffati alla ricerca di risultati migliori, rispetto agli ultimi anni, dove comunque la KTM non ha mai deluso.
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Il CEO di KTM, Stefan Pierer, non si è nascosto già nel 2021, quando ammise che gli sarebbe piaciuto poter combattere per il titolo finale. Oliveira però si concesse solo tre podi e 94 punti, e neanche fece meglio il suo pilota sudafricano con una sola vittoria, andando però di più a punti che arrivarono a 142. Anche il team manager della Red Bull KTM Factory Racing ha spiegato che sarebbe giunta l’ora di fare sul serio.
L’italiano Francesco Guidotti infatti, segue le idee di Birer: “È sempre importante fare meglio dell’anno prima – ha ammesso – Quindi abbiamo bisogno di risultati più consistenti e una maggiore costanza perché vogliamo essere tra i primi cinque e finire sul podio più spesso. Dobbiamo sviluppare la moto in modo tale che i piloti siano soddisfatti, abbiano il giusto feeling e sufficiente fiducia per ottenere i risultati sperati”. Ed anche lui fa capire ai piloti, che non potrà fare tutto la nuova moto: “Naturalmente i piloti giocano un ruolo importante nel nostro progetto, perché dovrebbero dimostrare il potenziale e la potenza della KTM RC16. Miguel ora ha tre anni di esperienza in MotoGP, Brad ne ha due anni alle spalle. Hanno già vinto le gare, quindi l’abilità è senza dubbio lì”, dice senza mezzi termini l’ex Pramac.