KTM, sarà l’anno della riscossa? Ecco i punti deboli da migliorare

Un 2021 al di sotto delle aspettative per KTM, che aveva decisamente meravigliato nel suo anno di esordio. Ecco a cosa sta lavorando il team.

Dopo una stagione con tanti bassi e pochi alti, la KTM è pronta per un 2022 in MotoGP che deve essere decisamente positivo. Nel 2020, grazie a una riprogettazione completa della RC16 e all’aiuto di Dani Pedrosa, la casa austriaca ha ottenuto le sue prime vittorie, mancando per soli due punti il ​​podio nel campionato costruttori. Lo scorso anno però giusto un paio di squilli e tante gare anonime, che hanno deluso non solo gli addetti ai lavori ma anche la KTM stessa.

Miguel Oliveira su KTM (foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Miguel Oliveira su KTM (foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Molti dei problemi della KTM vista lo scorso anno possono essere attribuiti a un fattore: la RC16 funziona in particolari condizioni e, come la Yamaha M1, può alternare nello stesso weekend ottime prestazioni a pessime. Insomma una moto troppo imprevedibile da questo punto di vista. Ed è su questo che gli ingegneri stanno lavorando in chiave 2022, ma non solo.

Le gomme, il tallone d’Achille della KTM

“Dobbiamo rendere questa finestra di funzionamento ottimale più ampia”, ha affermato Pit Beirer, direttore sportivo della KTM. In particolare nel mirino è finito il funzionamento degli pneumatici: “Quando la finestra di funzionamento delle gomme non è adatta a noi o la pista è un po’ più fresca o più calda, allora siamo nei guai, quindi dobbiamo allargare la finestra per essere competitivi per tutta la stagione”, il commento di Paul Trevathan, capotecnico del pilota team Red Bull KTM Miguel Oliveira, a Motorsportmagazine.

In particolare crede che gli ottimi risultati del 2020 di KTM siano stati un po’ un miraggio. A causa della pandemia, il campionatosi è disputato su appena nove circuiti, la metà del numero normale, e KTM è stata fortunata per il fatto che la maggior parte di essi si adattasse alla RC16: “Non abbiamo visitato così tanti circuiti nel 2020, quindi forse le cose sembravano più rosee di quanto non fossero in realtà“.

In particolare il calo è avvenuto con il cambio di carcassa degli pneumatici anteriori della Michelin. “La gomma anteriore è stata uno shock: abbiamo pensato ‘Cosa faremo per aggirare questo problema?’ – ha ammesso Trevathan – La prima parte dell’anno stavamo cercando di capire come fare. Siamo usciti dalla nostra zona di comfort con le impostazioni della forcella, ma questo non ci ha reso più veloci, ci ha solo permesso di usare meno la gomma”.

Questi problemi con la gomma anteriore hanno avuto un effetto negativo sullo sviluppo generale della KTM, facendo perdere la bussola per lo sviluppo futuro della moto, come ha affermato il leader del progetto RC16 Sebastian Risse. “Penso che questa storia con la gomma anteriore ci abbia portato in una situazione in cui abbiamo iniziato a dubitare delle cose”.

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I punti su cui migliorare per un 2022 di livello

Con l’arrivo del nuovo telaio però tutto è tornato a cambiare. Sono arrivati i risultati, ma l’infortunio di Miguel Oliveira, pilota di punta, hanno di nuovo rallentato tutto.

“L’incidente di Miguel è stata la cosa più importante che ha tolto il vento alle nostre vele”, ha rivelato Trevathan. E i dubbi sono tornati a farsi sentire. “I nostri piloti si spingono sempre a vicenda, quindi quando uno di loro va bene, gli altri vogliono andare meglio, quindi l’intero progetto migliora – ha aggiunto Risse -. D’altra parte, se il ragazzo che forse ha più potenziale in quel momento non sta guidando al top allora forse gli altri iniziano a dubitare delle cose”.

KTM ha avuto anche un altro grosso problema: il 2021 è stata infatti la prima stagione in cui non ha avuto concessioni di sviluppo in MotoGP, il che nelle stagioni precedenti aveva permesso ai suoi ingegneri di introdurre motori aggiornati e fare molti test con i loro piloti a tempo pieno.

Gli ingegneri KTM stanno ora lavorando duramente per rendere la RC16 più competitiva e avvicinarsi alla concorrenza. In particolare, fanno sapere, si è agito sulla rigidità del telaio, che ha un enorme effetto sul comportamento della moto in curva e in accelerazione.

C’è un’altra area di prestazioni che KTM sa di dover migliorare per competere costantemente in testa: le qualifiche. L’anno scorso i quattro piloti della KTM non hanno segnato una sola partenza in prima fila e hanno ottenuto solo cinque seconde file su 18 gare. “Migliorare le qualifiche è una delle nostre priorità – ha aggiunto Risse -. Dal lato tecnico aiuterebbe molto avere una moto che va meglio su un giro, perché poi puoi fare un piano su come gestire il tuo weekend di gara”. Ma questo dipenderà anche dai piloti e dalla loro crescita personale. E chissà se davvero Oliveira & co. riusciranno a fare questo step nel 2022.

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