Il lavoro della Red Bull sulle categorie minori, ecco come KTM porta tantissime nuove promesse in pista ogni anno.
Avete notato quanti giovani di talento vengono fuori dalla KTM negli ultimi anni? Ne ha parlato con molta attenzione ai dettagli, il direttore di KTM Motorsport, Pit Beirer. Tutto il lavoro che c’è dietro la ricerca, porta i suoi frutti e dà tante soddisfazioni, ma non è certo facile e gli investimenti sono pesanti.
Ovvio che poi dalla stessa scuderia austriaca, vengano fuori parole di elogio e promozione per quelli che sono i propri giovani. Non c’è da stupirsi, se Niklas Ajo dice che Pedro Acosta è il nuovo Marc Marquez, forse stavolta esagerando un pochino. Basta però pensare a tutto il lavoro della Red Bull Rookies Cup e fatto nella Moto3, per capire come la KTM si assicuri il futuro migliore, tra i ragazzi che corrono in giro.
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Quanto riportato da speedweek.com, nasce da una polemica sull’accaparrarsi dei giovani migliori, da parte di Davide Tardozzi, coordinatore del team Ducati. La risposta di Pit Beirer non si è fatta attendere: “Ad essere molto onesto, affermazioni del genere mi stupiscono, ovviamente, non voglio arrabbiarmi per questo. Perché per raccogliere i frutti del lavoro giovanile, devi prima farlo per 15 anni. Ecco perché facciamo la Rookies Cup insieme alla Red Bull dal 2007”. Una specie di favore, secondo il tedesco, che la KTM farebbe a tutto il movimento della MotoGP, visto che i talenti che escono dalla società sono molti.
Anche perché, spiega il tedesco nato nel 1972, non tutti restano a correre nella società austriaca, come però è stato per Miguel Oliveira e Brad Binder. Però il lavoro, dice Beirer è importante, perché invece di andarsi a prendere i piloti in giro chiedendo a vari manager, la squadra se li costruisce in casa, per poi tra l’altro, lasciarne libero qualcuno.
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In fondo, basta pensare che sulla griglia completa dei piloti 2022, una squadra ad aver due rookie nuovi di zecca, è proprio la Tech3 KTM Factory Racing, con Raul Fernandez e Remy Gardner. Anche perché, diciamocelo, per sindacare il lavoro fatto dalla squadra di proprietà Red Bull, ci sarebbe anche bisogno di tener conto dell’enorme sforzo economico che questo atteggiamento comporta. Ed anche qui, pone l’accento il direttore KTM: “Qualcuno si è lamentato di questo sistema, c’erano affermazioni sorprendenti da leggere. Ma questi signori devono riflettere: le giovanili ci costano milioni di euro ogni anno, non pochi. Se si fa il calcolo su dieci anni e più, le somme sono enormi. E penso che abbiamo fatto un favore a tutto il paddock del GP con questi investimenti perché abbiamo portato molto talento in giro con KTM”.
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