Per Charles Leclerc è stato un debutto difficile a Città del Messico. Problemi ed errori non sono mancati, e la vettura non è competitiva.
La Ferrari si aspettava molto dal week-end del Gran Premio del Messico, gara che torna in calendario dopo l’assenza del 2020 causa Covid. Charles Leclerc e Carlos Sainz erano forse stati i più cauti nelle dichiarazioni del giovedì, con il monegasco che aveva allontanato i sogni di vittoria.
Il #16 è stato una specie di profeta, visto che il venerdì di prove libere non è stato di certo ottimale. Il compagno di squadra non è andato oltre un quinto tempo, ad oltre un secondo dalla Red Bull del dominante Max Verstappen. Un distacco, con le Mercedes che sono avanti di mezzo secondo abbondante rispetto alla prima rossa.
Leclerc ha fatto ancora peggio, chiudendo settimo dietro all’AlphaTauri di Pierre Gasly. Per onor di cronaca, va sottolineato che le SF21, così come Valtteri Bottas, non hanno siglato la loro miglior prestazione al primo giro, per cui è lecito immaginare che la loro gomma Soft non fosse al meglio.
Il gap che separa il monegasco dal battistrada è comunque di un secondo e tre decimi, veramente tanti considerando che si gira sul piede dell’1’17”, per cui su una pista abbastanza corta. L’18”605 siglato dalla Ferrari del giovane predestinato tiene basse le ambizioni, anche se si potrà certamente migliorare.
Dopo pochi minuti dall’inizio delle prime libere, Charles è anche finito a muro, perdendo il posteriore della sua monoposto in corrispondenza dell’uscita della “Peraltada”. La pista era nelle condizioni peggiori, a causa dello sporco depositatosi in questi due anni di inattività. La conferma delle difficoltà di guida è arrivata anche da Sergio Perez, protagonista di un incidente analogo.
I box di Red Bull e Ferrari si sono messi al lavoro per sistemare le monoposto, rimandando in pista l’idolo locale e Leclerc dopo una ventina di minuti. I problemi di Charles non sono finiti qui, visto che si è lamentato anche di un problema alla power unit: il ferrarista ha dichiarato che soffriva di una mancanza di coppia in uscita dalle curve, aspetto fondamentale nel secondo e terzo settore, dove la guidabilità e la trazione la fanno da padrone.
Leclerc, bicchiere mezzo vuoto dopo la prima giornata
Charles Leclerc, esattamente come Sainz, non è apparso troppo felice di quanto avvenuto in pista, facendolo capire nel confronto con i media. Entrambi credono che la vettura possa ancora crescere e rendersi più competitiva, ma la paura di un AlphaTauri in grado di dar fastidio come a Zandvoort è concreta.
“Ho avuto un problema al motore, una delle cose che oggi non mi è piaciuta del tutto. Nella guida non mi sentivo a mio agio, ma credo che si possa sistemare qualcosa. Non credo ci sia qualcosa di irreparabile, ma forse parecchi dei nostri problemi erano legati alla condizione della pista“.
“Parlando strettamente del motore, ho sentito una strana sensazione, come se mancasse la spinta della coppia in trazione, uscendo dalle curve. Mancava un pò di accelerazione, ma non è nulla di drammatico. Non credo avesse dei legami con l’altitudine del tracciato, ne dobbiamo discutere nel meeting con gli ingegneri. La squadra sa già tutto e devono solo informarmi“.
Lo spauracchio per sabato e domenica è l’AlphaTauri
Leclerc è convinto che l’AlphaTauri possa battagliare con la Ferrari: “Siamo arrivati qui in Messico con la quasi certezza di poter essere molto forti. Le libere hanno invece mostrato un’AlphaTauri molto competitiva, il motore Honda sembra avere una marcia in più. La McLaren sarà nella lotta assieme a noi, quindi avremo una bella lotta sia in qualifica che in gara“.
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Un tasto interessante toccato dal monegasco è quello delle condizioni della pista. Sullo sporco, la rossa è una monoposto che fa fatica a trovare la giusta finestra di utilizzo delle gomme. Per sabato e domenica il tracciato andrà gommandosi, migliorando sensibilmente la tenuta delle monoposto.