Da sempre paladino dei diritti civili, Hamilton è intervenuto nelle ultime ore anche sul nuovo caso che sta scuotendo gli Stati Uniti.
Il podio in Canada ha sicuramente rincuorato, anche se sono in parte, Lewis Hamilton. Dopo un finale di 2021 davvero scioccante, il campione inglese ci ha messo un po’ per riprendersi. Ma la mazzata vera e propria è arrivata scoprendo che quella Mercedes che doveva permettergli di vendicare quanto subìto lo scorso anno non era affatto una macchina vincente. Tutt’altro: la W13 infatti è sì rivoluzionaria ma molto difficile da guidare, tanto quanto almeno a quella McLaren del 2009 che il britannico ha definito poco tempo fa la macchina peggiore mai guidata.
Aggiungiamoci poi che il sette volte campione del mondo ha preso quasi sempre paga dal giovane compagno di box George Russell, che gli è anche davanti in classifica. Un particolare questo che gli ha fatto piombare addosso una serie infinita di critiche, anche di personaggi autorevoli della F1, non solo ex dirigenti ma anche piloti, che non sembravano altro che aspettare il “crollo del re” per poterlo “bastonare”.
Hamilton, arriva l’ennesima sfuriata social
Lewis però, nonostante il periodo turbolento in pista, non ha dimenticato le sue campagne al di fuori della F1. A partire da quella di sostegno al movimento Black Lives Matter, originato all’interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo. Ma in queste settimane ha fornito grande sostegno alla comunità LGBT, appoggiando il Pride Month e portando con sè dietro anche la Mercedes (come nel caso del Black Lives Matter, quando la vettura divenne totalmente nera), che ha adottato un logo arcobaleno per le gare di giugno.
Adesso però l’attenzione di Hamilton, come quella del mondo intero, si è spostata nuovamente negli Usa. Infatti ha creato un enorme choc la sentenza della Corte Suprema statunitense che ha abolito la storica sentenza Roe vs Wade attraverso la quale era stato riconosciuto il diritto all’interruzione della gravidanza nel 1973. “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto“, ha sentenziato la Corte. Da questo momento quindi i singoli Stati hanno la possibilità di applicare le loro leggi in materia. Tanto che diversi hanno già manifestato di introdurre il divieto di aborto.
Con questa decisione, gli Usa diventano una delle 4 nazioni al mondo ad annullare il diritto all’aborto dal 1994 (Polonia, Salvador e Nicaragua). Il presidente americano Joe Biden ha definito la sentenza “devastante”, “terribile”, “scioccante”, e che “danneggerà le donne più povere”. A muoversi non solo la popolazione, ma tanti personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, e anche dello sport. E non poteva mancare Hamilton, che su Instagram nelle scorse ore ha espresso il suo pensiero sulla vicenda: “Sono disgustato dalla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti. Non capisco perché alcune persone al potere abbiano privato milioni di persone di determinati diritti e continuino a farlo”.
Ma non è la prima volta che Hamilton attacca direttamente la politica Usa. Già a Miami infatti aveva affermato che adora stare negli States ma che “non posso ignorare quello che sta succedendo in questo momento, in particolare su come si vogliono trattare le donne qui”. E aveva tuonato: “Ognuno dovrebbe avere il diritto di decidere da solo cosa fare del proprio corpo. Non possiamo permettere che quella scelta gli venga tolta“. Chissà che questa sentenza non smuova nuovamente Hamilton e che prende qualche decisione clamorosa durante i prossimi GP di F1. Magari già a partire da quello di casa di Silverstone, dove avrebbe una cassa di risonanza pazzesca.