Nonostante i problemi in pista, Hamilton non perde occasione per farsi notare anche fuori. Ma anche stavolta per una giusta causa.
Di sicuro per Lewis Hamilton quella 2022 è una stagione tutt’altro che fortunata. Dopo l’epilogo del Mondiale 2021, perso praticamente all’ultimo giro ad Abu Dhabi ai danni di Max Verstappen, per il pilota inglese ritrovare le giuste motivazioni per la nuova annata è stato molto complicato. La Mercedes W13 diciamo che ha fatto il resto, perché fin da subito si è dimostrata una vettura tutt’altro che semplice da guidare e decisamente più lenta rispetto alle rivali Red Bull e Ferrari.
Il porpoising poi è così evidente che a Baku Lewis è uscito letteralmente distrutto dal GP, tanto che è scattato l’allarme all’interno del box, con la possibilità che addirittura non riesca a correre in Canada. C’è chi ha parlato subito di Hamilton finito, per via della carta d’identità che non gli permette più di tenere il ritmo di questa F1. Ma la verità è che la Mercedes non gli ha dato una macchina competitiva. Certo, vedere poi George Russell costantemente davanti sta aumentando la frustrazione per Hamilton, che si trova quindi a vivere uno dei momenti più delicati della sua carriera.
Hamilton in soccorso alla pilota-conduttrice Naomi Schiff
Ma il sette volte campione del mondo, nonostante tutto, oltre a guidare non perde un momento per portare avanti le sue battaglie per i diritti civili in tutto il mondo. Tolto il casco, il britannico è sempre in prima fila, che si tratti di diritti per le persone di colore o per le comunità LGBT. L’ultima iniziativa è stata proprio in Azerbaigian, dove la Mercedes ha presentato il suo logo con i colori dell’arcobaleno per aumentare la consapevolezza delle persone sulla diversità.
Ma nell’ultimo weekend Hamilton è stato protagonista anche di un episodio che ha coinvolto Naomi Schiff, pilota ruandese-belga cresciuta in Sudafrica prima di trasferirsi nel Regno Unito, che è entrata a far parte del team Sky Sports F1 per il 2022, offrendo le sue capacità di opinionista dopo una stagione di gare nella W Series nel 2019. E’ già una celebrità, visto che è stata nominata ambasciatore della diversità e dell’inclusione della serie nel 2020. Ma a Baku è stata protagonista di uno spiacevole episodio.
Infatti qualcuno su Twitter ha denigrato il suo ruolo all’interno dell’emittente satellitare, mettendone in dubbio le sue capacità. Questo ovviamente ha scatenato una serie di commenti, alcuni molto negativi, nei suoi confronti. Il post, poi rimosso, non è stato però sottovalutato da tanti, compreso Hamilton, che è intervenuto in difesa della Schiff con un post speciale: “Naomi è un’ex pilota professionista e totalmente qualificata per esprimere la sua opinione come parte del team Sky. È stata una grande risorsa da quando si è unita e dovremmo accogliere a braccia aperte trasmissioni più rappresentative. C’è ancora molta strada da fare per cambiare questi atteggiamenti nello sport“.
Naomi is an ex-professional racing driver & totally qualified to give her opinion as part of the Sky team. She’s been a great asset since joining & we should welcome more representative broadcasting with open arms. Still have a long way to go to change these attitudes in sport. https://t.co/E6U7zX4XqI
— Lewis Hamilton (@LewisHamilton) June 14, 2022
Da quel momento, per la Schiff sono intervenuti molti altri addetti ai lavori del paddock che hanno condannato il post. Come il noto giornalista di F1 e Formula E, Hazel Southwell: “Sei brillante, un’aggiunta eccellente alla squadra e i tuoi pezzi a bordo pista sono un esempio assolutamente perfetto di come fare copertura sportiva che aiuta lo spettatore ad analizzare ciò che sta vedendo”.
Ancora più diretta poi Claire Cottingham, giornalista freelance di F1, ha dichiarato: “Lewis Hamilton è ancora una volta la voce della ragione nel motorsport e mostra il suo sostegno a Naomi Schiff. Grazie al cielo abbiamo un pilota come questo che parla”. Insomma, se non ci fosse Hamilton, bisognerebbe inventarlo.