L’Inter ha avuto tanti campioni nella sua storia, con uno di questi che tristemente se ne è andato di recente lasciando un grande vuoto.
Ci sono alcune squadre che riescono assolutamente a scrivere la storia del calcio meglio di altre, con l’Inter che ha saputo essere una delle grandissime realtà dello sport di casa nostra e che ha avuto anche la possibilità di avere al suo interno a grandi campioni.
Il calcio sicuramente una delle più grandi passioni degli italiani, per questo motivo le sue squadre più blasonate vengono davvero seguite in tutte le zone della Penisola.
Una di quelle che ha saputo scaldare maggiormente i cuori in Italia è l’FC Internazionale di Milano, per tutti più semplicemente l’Inter.
Sono stati tantissimi successi i trionfi della squadra nerazzurra, con un totale di 19 scudetti che le permette di essere, assieme ai cugini del Milan, la seconda squadra più titolata d’Italia alle spalle della Juventus.
Non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che uno dei due più grandi i periodi della storia della beneamata siano stati gli anni sessanta, con Helenio Herrera che riuscì a creare il mito assoluto della Grande Inter.
Si trattò di una squadra assolutamente fenomenale, come tantissimi giocatori che provenivano dal vivaio o da piccole realtà di provincia, ma che In brevissimo tempo riuscì a dominare il mondo.
Purtroppo un grandissimo cuore nerazzurro di recente si è tristemente spento, ovvero Bruno Bolchi, per tutti soprannominato Maciste che entrò nella storia del calcio anche per un fatto curioso.
Il centrocampista milanese non fu uno di quelli che entrò nella storia per le vittorie in Coppa dei Campioni nel 1963-64 e nel 1964-65 dato che proprio nell’ottobre del 1963 era stato scaricato dal Mago.
Nonostante questo però riuscì comunque a vincere lo Scudetto del 1962-63 con un totale però di sole 12 presenze dato che l’allenatore argentino non lo vedeva più come un possibile titolare.
In realtà è anche stato molto strano il suo rapporto con l’allenatore sudamericano, dato che nel primo anno di HH a Milano riuscì a disputare un totale di ben 29 partite realizzando addirittura 6 gol, ampiamente il suo record assoluto in Serie A, calcolando come in carriera abbia solamente raddoppiato questa cifra.
Purtroppo però proprio nel primo anno della grande Coppa dei Campioni vinta dall’Inter nella finale di Vienna contro il Real Madrid venne però ceduto al Verona e da lì in poi iniziò la sua carriera in provincia.
Bruno Bolchi però è entrato a tutti gli effetti della storia del calcio italiano per un motivo davvero molto singolare e particolare che gli ha permesso così di esse assolutamente un primo assoluto nella storia.
Addio a Bruno Bolchi: la prima figurina è dell’Inter
La grande peculiarità della carriera di Bruno Bolchi è il fatto che lui è stato il primo giocatore della storia a essere realizzato per le figurine Panini.
Un record davvero molto particolare e curioso, ma in questo modo ha avuto l’opportunità così di poter entrare a tutti gli effetti a far parte di quello che viene considerato come un mito assoluto del calcio, ovvero l’album più amato di tutti.
Gli sarebbe sicuramente piaciuto riuscire a svolgere una carriera migliore anche da allenatore, con i suoi cambiamenti in panchina che sono stati davvero continui, con un periodo lunghissimo che gli ha permesso anche di poter avere qualche buona esperienza in Serie A, anche se prevalentemente ha vissuto in Serie B.
Un grandissimo traguardo sicuramente lasciato nel 1977 la promozione della Pistoiese dalla C alla B, traguardo che venne bissato anche nel 1984 con il Bari, con la squadra che riuscì addirittura a fare la doppia promozione in Serie A sicuramente l’apice della sua carriera.
L’ultima sua esperienza in panchina risale al 2007, quando subentrò nelle ultime cinque partite di campionato ad Alberto Cavasin in un Messina già condannato alla retrocessione e che comunque riuscì a portare dignitosamente nelle sue ultime apparizioni della massima serie.
Si è spento definitivamente a Firenze il 28 settembre, una figura che magari a molti non dirà tanto, ma la società Inter non ha assolutamente dimenticato un suo campione d’Italia, perché anche grazie a lui è nato il mito della Grande Inter di Helenio Herrera.
Ciao Maciste.