Stoner, Lorenzo e Pedrosa sono stati tra i più grandi piloti di sempre sulle due ruote e grazie alla loro classe sono ancora oggi ricordati.
La Moto GP è pronta a ripartire in questo weekend per l’attesissima ripartenza del Mondiale e della stagione ed è normale rendersi conto di come i tempi ormai rispetto al passato siano cambiati sempre di più e in questi casi è normale provare a fare confronti e paragoni con il passato.
Un noto ex pilota ha parlato della sua esperienza in pista e ha cercato di fare dei raffronti con il passato e per quanto ci si possa trovare di fronte a un’ottima generazione, non c’è paragone come quella d’oro del passato che ha visto fiorire dei campionissimi come Casey Stoner, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa.
Il mondo delle motociclette è davvero incredibili e ricco di grandi opportunità e di occasioni per poter assistere a tutti gli effetti a dei cambiamenti che da un momento all’altro possono far sì che la storia prenda una piega piuttosto che un’altra.
Non si è mai sicuri di poter vincere, perché l’incidente o il problema tecnico è sempre dietro l’angolo e questa sua imprevedibilità ha permesso a tantissimi piloti di poter diventare delle vere e proprie leggende nella storia dello sport mondiale, grazie al proprio coraggio e alla propria voglia di superare i limiti.
Alberto Puig è stato un ottimo pilota della sua generazione e in questi ultimi anni si è ritrovato a svolgere il ruolo di team manager della HRC, ruolo che lui stesso ha dichiarato che non avrebbe mai pensato di ricoprire in carriera, ma che lo rende davvero orgoglioso per essere riuscito a riprendersi dopo il grave incidente di Le Mans.
Puig ha spiegato ai microfoni di SoloMoto.es che per lui il mondo delle moto è davvero molto cambiato nel corso degli anni, non soltanto come prestazioni e tecnica della vettura, ma anche per quanto riguarda il valore dei piloti.
Secondo lui infatti c’è stato un calo di prestazione anche perché il fattore umano è andato via via calando e non ha perso tempo a spiegare come questa generazione non possa essere considerata all’altezza di quella precedente tirando le orecchie agli attuali campioni.
“La generazione che ho vissuto direttamente, che si tratti di Stoner, Pedrosa o Lorenzo, è stata chiaramente migliore di quella di oggi. Questi tre avevano qualità e potenziali eccezionali e lo dico senza contare Rossi e Marquez che si generano spontaneamente.”
Pedrosa, Stoner e Lorenzo sono ancora dei miti da osservare e da imitare per le nuove generazioni
Il fatto che si cerchi sempre di fare paragoni con il passato è assolutamente la logica e la normalità degli eventi, in particolar modo quando si è un pilota che ha smesso da poco tempo e per una decisione purtroppo imposta e non voluta.
Puig è stato molto onesto e sincero e il suo obbiettivo è sicuramente quello di far crescere i migliori piloti possibili per il futuro, per il bene non solo del proprio lavoro ma anche per quello di tutta la Moto GP che ha tremendamente bisogno di nuovi campionissimi, ma in questo momento sembra davvero difficile dire qualcosa di diverso rispetto all’iberico.
Gli ultimi due campioni del mondo, Joan Mir e Fabio Quartararo, non sono minimamente visti da nessuno come delle potenziali leggende che possano diventare nel corso degli anni delle icone dal quale prendere esempio e ispirazione, ma sembra che il loro successo sia davvero stato casuale.
Il fatto di trovarsi sulla moto giusta al momento giusto ha permesso così di entrare nel grande albo d’oro della Moto GP, sicuramente dimostrando grandi meriti e abnegazione nel proprio lavoro, ma non per questo si può dimenticare l’assenza di un campione come Marc Marquez.
Senza l’iberico è normale che la strada sia stata tutta in discesa per il connazionale di Marquez e per il francese che hanno dimostrato di essere degli ottimi atleti, ma nulla più e difficilmente riusciranno a spiccare il volo.
Le parole di Puig sono purtroppo la triste realtà degli eventi, perché in questo momento la generazione attuale, che presenta anche tanti giovani italiani pronti al decollo con Pecco Bagnaia a guidare le truppe, dà davvero la sensazione di non essere all’altezza di quella che l’ha preceduta, tanto è vero che circa dieci anni fa, grazie a gente come Rossi, Stoner, Pedrosa, Lorenzo e tanti altri, la MotoGP ha davvero sfiorato l’impossibile sorpasso alla F1.