Lutto nel mondo del calcio, ci lascia uno dei più grandi bomber della storia della Serie B. Ha scritto pagine importanti col suo club.
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Lutto nel mondo del calcio, avrebbe compiuto 100 anni tra un anno
Quasi centenario, avrebbe compiuto il secolo di vita tra un anno, esattamente il 24 febbraio del 2022, è passato oggi a miglior vita. Attaccante di razza, simbolo di un pallone che non c’è più, emblema di un calcio sano, “bellicoso”, fatto di polverosi campi in terra battuta e di battaglie senza fine.
Quelle di quando gli avversari usavano tutti i mezzi possibili per fermarti, quelli di quando la mattina lavoravi in fabbrica o tra i campi a raccogliere ortaggi e poi scendevi sul terreno di gioco a scrivere pagine di storia. A far esultare tifosi che non conoscevano la tv, le partite a pagamento, e nemmeno il calcio mercato aperto 365 giorni all’anno nelle segrete stanze degli hotel italiani.
Simbolo dell’Us Anconitana
Fiorello Quercia è la storia dell’Ancona Calcio, oggi Ancona-Matelica. Con i rossi doriani vince un campionato di terza serie, siamo nel dopo-guerra, l’Italia cerca a fatica di ripartire, ma il calcio è lo sport simbolo di una Nazionale che prima del Grande Conflitto ha già vinto due coppe del mondo.
Fiorello è romagnolo di Brisighella, in provincia di Ravenna. Famiglia di contadini. Terra genuina e sana. Fiorello rimarrà nell’Ancona di quel tempo per tre stagioni. La squadra si chiamava Us Anconitana e Quercia è il bomber principe di una sfortunata stagione in serie B: qualche mese prima, nel 1947, i dorici vincono uno storico spareggio con la Biellese, grazie anche a un posto nel torneo cadetto che fu assegnato in virtù del fatto che la Triestina, a sua volta ripescata in serie A, ne liberò uno in B.
Bomber di una serie B anomala: è il 47-48
Furono le sue uniche 18 presenze da giocatore nel torneo cadetto, condite da 9 reti, che però non bastarono all’Us Anconitana per salvarsi, visto che i rossi marchigiani finirono noni nel loro girone.
Noni su 18 squadre e retrocessi? Corre l’anno 1947-1948 infatti: una formula di campionato davvero particolare fu quella serie B. Girone Centro-Sud, 18 squadre, torneo diviso in tre raggruppamenti. In panchina per l’Ancona c’è Giovanni Corbojons, giovanissimo, classe 1900, ex Roma e Fiorentina da calciatore in serie A. “Romano de Roma”, anche se dal cognome non si direbbe, per le origini paterne certo non capitoline, allenerà anche la Torres e ancora l’Anconitana, tra il ’50 e il ’52 per altre due stagioni.
Stranezze del calcio: non bastano 9 reti in 18 presenze
Fiorello Quercia porta la squadra al nono posto: con ben 9 sigilli. Tantissimi. Ma non bastarono, perchè la prima del girone, il Palermo, saliva in serie A. Dall’ottava alla diciottesima posizione furono tutte retrocesse, incredibile ma vero. Fu un anno strano, di transizione. La Figc doveva riportare la serie B a un girone unico, e quindi furono decise retrocessioni a raffica. Tutto vero. Quella squadra non era da retrocessione, tutt’altro. Ma in quella serie B non poteva starci.
Molto popolare a Brisighella e Fognano
Fiorello Quercia, bomber romagnolo ormai entrato nel cuore dei tifosi dorici, fu riconfermato l’anno dopo in serie C a furor di popolo. E di goal ne fece ben 20. Ancora una stagione nelle Marche condita da 8 reti, poi ancora annate da bomber prolifico che faceva impazzire gli avversari, a Frosinone (due stagioni in serie D, la quarta serie di un tempo) e in Sicilia con il Modica, in Promozione (la quinta categoria dell’epoca). 54 presenze e 28 goal in serie C, 18 presenze e 9 reti in serie B nella sua carriera.
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Il suo paese natio, Brisighella, ma anche Fognano, dove ha vissuto da sempre, lo ricordano in diversi articoli su internet. Uomo buono, conosciuto da tutti, Quercia era rimasto da poco vedovo, per la morte della compianta Bianca, dopo oltre 60 anni di vita insieme.