È deceduto all’età di 89 anni un centauro italiano che ha corso in tutte le categorie del motomondiale. Il saluto dei fan della MotoGP è commovente.
La grande famiglia del motociclismo mondiale piange la scomparsa di un magnifico pilota che nel corso della sua carriera ha ricoperto anche i ruoli di tecnico e team manager. Gilberto Milani si è spento a pochi mesi di distanza dalla scomparsa della sua amata moglie. Appassionato per tutta la vita dei motori, il pilota milanese ha corso le sue prime gare di Regolarità con una Lambretta nel 1949.
Settimo di nove fratelli, Milani si fece notare in pista per delle vittorie nelle corse di Velocità. Concluse al terzo posto il Giro Motociclistico d’Italia con una Sterzi 175, attirando l’attenzione della Mondial. L’azienda italiana lo mise sotto contratto per gareggiare con le 125 e 175. Nel 1956 debuttò con la MV Agusta nel motomondiale.
Nel corso della sua lunga carriera, il lombardo prese parte a tutte le categorie del motomondiale. La sua classe preferita era la 250 dove in sella alla Aermacchi disputò delle splendide gare. Gilberto Milani si dilettò alla grande anche nella classe 350, partecipando anche ad un appuntamento in Italia sulla Norton.
“Gilba” si lanciò anche nella classe 500, l’attuale MotoGP, dove arrivò al secondo posto del Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1969. La gara si svolse nell’Autodromo di Imola alla presenza di 30.000 spettatori. Il “Nazioni” fece il suo ritorno in Romagna dopo ventuno anni. L’assenza in pista di Giacomo Agostini spalancò le porte agli altri grandi centauri italiani, come Alberto Pagani e Gilberto Milani.
Dopo gli anni spesi sulle due ruote, Gilberto Milani scelse, una volta ritiratosi, di dedicarsi al ruolo di tecnico. Divenne capo del reparto corse della Cagiva sui cui fece accomodare il grande Kenny Roberts.
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Il “Gilba” era uno straordinario scopritore di talenti e fu tra i primi a posare gli occhi su un ragazzo di Tavullia, all’anagrafe Valentino Rossi. Uomo schietto e sincero, è ricordato da tutti gli appassionati della MotoGP come un eroe di uno dei periodi più pericolosi e folli del motociclismo. In un epoca dove era molto facile morire, il pilota milanese fu capace di ricoprire anche il ruolo di meccanico in pista. Nell’arco della sua vita fu in grado di insegnare i trucchi del mestiere a piloti compagni di squadra come Pagani, Lucchinelli e Ferrari.
Gilberto Milani ha corso come pilota per vent’anni, dal 1949 al 1969, ottenendo tre podi e lasciando una impronta indelebile nel cuore di tutti gli appassionati delle due ruote.
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