Sorpresa del primo GP del campionato 2022 di F1 la Haas ha terminato al quinto posto con Magnussen, appena rientrato dalle gare USA.
Nel giro di pochi giorni Kevin Magnussen ha visto la sua vita ribaltarsi, passando da un doppio impegno con la Ganassi Racing nella serie IMSA e con la Peugeot nel WEC, alla F1 che pensava di aver archiviato a fine 2020.
E’ bastato il licenziamento di Nikita Mazepin dalla Haas per consentirgli di rientrare in un mondo che non aveva mai accettato di aver dovuto lasciare, nonostante, da parte sua, non fossero mancate le critiche, forse più figlie della frustrazione, che della convinzione.
La cosa più incredibile è che, al di là della chiamata imprevista, la macchina che ha trovato si è da subito dimostrata lontana parente di quella poco competitiva lasciata quando lottava in fondo al gruppo assieme al compagno- rivale Romain Grosjean.
Per Magnussen una top 5 pazzesca in Bahrain
Le sensazioni avute nei test si sono tramutate in realtà nel weekend di gara, il primo della stagione, sul tracciato di Sakhir e per il danese, è arrivato un quinto posto, non regalato o conquistato per colpo di fortuna, bensì sudato e meritato grazie ad una buona guida e ad una solida VF-22 che fa ben sperare.
“E’ stato divertente. Devo fare grandi complimenti al team“, ha affermato sorridente e incredulo al termine della prova. “La nostra macchina si è rivelata la più forte del centro gruppo e per quasi l’intero GP ho potuto vedere gli scarichi della Mercedes. So che la Safety Car sul finale ci ha aiutato, ma rispetto al passato è un’altra storia“.
Malgrado un po’ di normale mal di collo dovuto ormai alla scarsa abitudine per certe sollecitazioni, il pilota di Roskilde ha spiegato di non aver patito più di tanto dal punto di vista fisico. “Temevo la stanchezza, ma quando si lotta per i primi posti ci si carica di energia extra“, ha svelato il 29enne.
Andando oltre il risultato ottenuto sul Golfo, K-Mag ha ammesso che senza il ritiro delle due Red Bull, la posizione sarebbe stata la settima. “La sorte è stata dalla nostra. I questa maniera abbiamo guadagnato quattro punti in più“.
L’unico errore, se così lo vogliamo definire, commesso dallo scandinavo, ha riguardato la gestione delle gomme, su cui è stato eccessivamente aggressivo nel primo stint. “Alla fine con il mio ingegnere siamo riusciti a trovare una soluzione e a capire dove fosse in caso di spingere. Pian piano imparerò. In fine dei conti, siamo tutti siano ancora in fase di apprendistato con queste macchine”, ha chiosato utilizzando come esempio le scarpe. “Più ci cammini, meglio ti senti quando le calzi”.
Per il momento, quindi, tutto bene, anzi oltre le aspettative. Il prossimo obiettivo sarà ripetersi in Arabia Saudita fra una settimana.