Dopo la grande rimonta di Austin, terminata al sesto posto, Marquez analizza i problemi della nuova Honda e ammette a che punto è.
La gara di Austin ha davvero esaltato tutti. E non solo i fan Ducati per la vittoria di Enea Bastianini. Infatti la corsa americana ha mostrato di nuovo un Marc Marquez in palla, come ai bei tempi. Merito a dire il vero di un “infortunio” al via che lo ha costretto a rimontare dall’ultima posizione. Alla fine il sesto posto è stato l’obiettivo massimo raggiungibile per lo spagnolo, che dopo una serie infinita di sorpassi e un ritmo indiavolato nei giri conclusivi ha dovuto alzare bandiera bianca per colpa di un fisico che era arrivato allo stremo.
Diplopia a parte, Marquez ha mostrato comunque che il problema alla spalla non è del tutto risolto ma che deve comunque gestirsi. Anche se rispetto alla scorsa stagione, va decisamente molto meglio: può spingere di più per tutto il weekend. E soprattutto questo è fondamentale adesso, che dovrà praticamente sviluppare in pista la nuova Honda che ha debuttato quest’anno in MotoGP.
Nelle due gare in cui ha partecipato, lo spagnolo ha portato a casa un quinto e un sesto posto, che non è male per una RC213V da poco rivoluzionata. Marquez ha mostrato il potenziale che è nascosto sotto la scocca: c’è più grip al posteriore rispetto a prima, ma la sensazione della ruota anteriore non è ancora delle migliori. Anzi, è uno dei punti che preoccupa di più, anche gli altri piloti Honda.
E proprio parlando della gara di Austin ha svelato qualche punto forte della nuova moto: “E’ molto brava nei punti di frenata. Ma guidare la moto e capire la gomma anteriore è difficile. La moto è l’esatto contrario dell’anno scorso. Inoltre guidiamo con un assetto completamente diverso”. La distanza però dalla concorrenza c’è, in particolare da Ducati. Per questo servirà fare un ulteriore step migliorativo. E il pilota di Cervera sembra avere già le idee chiare su dove andare ad agire.
Marquez ora traccia la strada da seguire
“Dobbiamo capire la strada giusta – ha ammesso Marquez -. Sabato abbiamo fatto dei progressi. Abbiamo provato un po’ di cose e poi ho detto: ‘Questa è la strada’. Gli altri piloti Honda ci hanno provato nel warm-up e anche loro hanno fatto un passo avanti. Quindi è importante che anche agli altri piloti piaccia quello che provo. Dobbiamo andare avanti così”. Adesso però si torna nel Vecchio Continente e per tanti marchi sarà la prova del nove, quella che dirà realmente quali sono i valori in campo.
“Ora dobbiamo capire il nostro livello sui circuiti europei“, ha confermato lo spagnolo, che poi però ha ammesso: “Non credo che possiamo lottare per la vittoria in ogni gara. Ma era importante che vedessi esattamente i punti deboli della moto su un circuito che conosco molto bene. Ho già detto alla Honda su cosa deve lavorare se vogliamo essere competitivi nelle prossime gare. È vero che Pol sta facendo bene su alcune piste, così come Nakagami, ma abbiamo dei punti deboli su cui possiamo migliorare”.
E quale delle prossime gare potrebbe essere difficile per la Honda? Marquez per ora non lo sa ma promette: “E’ certo però che rischierò. L’obiettivo è salire sul podio in ogni gara. Ma in questo momento non è il momento di lottare per il podio”.