Secondo Marco Melandri il riacutizzarsi di un problema avuto nel 2011 potrebbe rappresentare l’ennesima grave batosta nel prosieguo della carriera di Marc Marquez.
I dubbi sul futuro in MotoGP di Marc Marquez iniziano ad aleggiare e tra gli ex protagonisti della classe regina c’è un italiano che di cadute ne sa qualcosa. Marco Melandri ha corso oltre 20 anni in sella ai bolidi e ha attraversato alti e bassi nel corso della sua lunga carriera. Il campione 2002 della classe 250 si è sbilanciato in merito alla difficile situazione che attende il campione spagnolo.
Si era parlato, inizialmente, di una commozione celebrale a seguito di una caduta sulle moto da cross. Il comunicato della Honda non aveva specificato un problema alla vista né che Marquez avrebbe dovuto saltare l’intero finale di stagione e i test in terra iberica in vista della prossima annata. Il Cabroncito, infatti, non ha partecipato al GP delle Algarve, ma nella giornata di ieri sono iniziate a rimbalzare voci su un problema più grave. Marc, con un post sui social, ha descritto al meglio la situazione.
Dieci anni fa, sempre dopo una commozione celebrale, lo spagnolo aveva iniziato ad accusare i primi problemi di visione doppia. Il centauro vedeva sfocato dopo la caduta nel GP di Malesia e in piena lotta per il titolo in Moto2 dovette alzare bandiera bianca. Non corse l’ultimo appuntamento del campionato e per lui sfumò l’occasione di vincere, al primo anno, nella classe di mezzo.
I guai per il Cabroncito furono tanti in un periodo buio della sua vita che, lui stesso, ha definito pesantissimo. Il pilota era costretto a rimanere a letto e trascorreva molte ore della giornata ad occhi chiusi. Per molte settimane quando tentava di aprire gli occhi, ci vedeva doppio. Dopo qualche mese dall’incidente, il 16 gennaio 2012, i medici decisero di operarlo per una paralisi del muscolo obliquo superiore destro generata da una lesione traumatica al 4° nervo cranico destro. Nel 2012 il pilota recuperò a pieno il suo stato di forma e vinse il titolo in Moto2 con una stagione da record.
La preoccupazione di Marco Melandri per le condizioni di Marquez
L’ex pilota italiano, oggi telecronista e grande esperto di motori, ha detto la sua in una intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Il Macio ha dichiarato: “La diplopia non ti dà tempi certi di recupero. Inoltre, non sapendo se puoi operarti o meno, puoi avere paura. Per Marc Marquez saranno decisivi i prossimi due mesi: può prepararsi fisicamente, ma se l’attesa si prolunga potrebbero subentrare difficoltà a livello mentale”.
E’ proprio l’aspetto psicologico la parte più difficile della questione. Marc ha già vissuto un periodo duro con il medesimo problema quando era diciottenne. In una intervista il nativo di Cervera lo definì il momento più difficile della sua vita, anche più complesso del percorso riabilitativo determinato dall’infortunio alla spalla destra di Jerez. Il pilota della Honda ha bisogno dell’appoggio dei suoi cari e di ricevere tanta energia positiva per continuare ad essere ottimista in chiave futura. Allenarsi fisicamente con un problema così impattante alla vista non è semplice, ma il catalano ci ha già abituati ad imprese straordinarie.
Il pilota italiano con maggiori successi nella Superbike ha raccontato della sua esperienza. Marco Melandri ha spiegato: “Appena cadi ti viene voglia di mollare, a me è successo dopo il botto di Suzuka nel 2003 (il ravennate si procurò una frattura al femore e tibio-tarsica, ndr), ma già due ore dopo pensi a ripartire. Rialzarsi è sempre dura: Marc poi lo stava facendo dopo quella frattura al braccio che credo sia stata ben più grave di quello che ci hanno detto”.
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Dopo numerosi interventi, Marc era tornato in sella alla Honda nel 2021, riuscendo a vincere tre GP. In questa annata l’otto volte campione del mondo ha trionfato in Germania, Stati Uniti e Italia, lasciando trasparire un recupero prodigioso. “Marc non è uno che molla ed è capace di risollevarsi proprio quando pare impossibile, ma se non recupera per l’inizio del 2022 potrebbe essere la botta finale: anche ai supereroi può scattare qualcosa in testa. Io mi immedesimo in lui: devi lavorare nell’ombra, prima per tornare ad essere una persona normale, poi per ridiventare l’atleta che eri. Non è facile. Spero solo vivamente di rivederlo in pista, per come guida, sta in sella ed è capace di attaccare proprio quando è in difficoltà, nessuno è come lui”, ha concluso Melandri.