Un guasto tecnico ha fermato Verstappen in Bahrain, ma per il talent scout Red Bull Marko il problema è stato un altro.
Dopo aver conquistato il titolo piloti dello scorso anno al termine di un mondiale da nervi a dir poco tesi, la Red Bull si immaginava di vivere un avvio di 2022 decisamente più tranquillo ed invece, al pronti via, è arrivato un doppio, clamoroso ritiro.
Uno zero in classifica del tutto inatteso che brucia, perché non figlio di incidenti o episodi sfortunati, quanto della mancanza di affidabilità. Ad aggiungere carico alla frustrazione, il fatto che entrambe le vetture si sono fermate giusto ad una manciata di chilometri dal traguardo di una buona corsa.
Se per adesso nessuno da Milton Keynes ha voluto sbottonarsi sulle vere ragioni del ko, il cacciatore di talenti Helmut Marko non ha nascosto un certo disappunto per come sono stati gestiti i pit stop di Max Verstappen.
Per il manager austriaco il successo sarebbe stato fattibilissimo se all’olandese non fosse stato detto di tenere un passo blando nella prima tornata dopo il cambio gomme in modo da farle entrare nella giusta finestra di temperatura.
Una scelta, a suo avviso, errata, in quanto ha di fatto costretto il #1 a rallentare, mentre davanti Charles Leclerc, proseguiva a ritmo sostenuto.
Lo stesso pilota, invitato in pit lane prima del rivale per tentare l’undercut si è mostrato irritato e via radio ha così protestato. “Per due volte ho effettuato l’outlap senza forzare e non sono riuscito a comandare la gara. Non lo farò mai più“, il suo sfogo mentre vedeva sfumare una prima piazza che comunque non sarebbe stato in grado di portare a compimento a causa della défaillance della sua RB18.
Tanta l’amarezza del campione in carica, così come quella di uno dei suoi boss. “Se avesse guidato normalmente sarebbe passato in testa. E quanto sei tu a dettare il passo la storia è completamente diversa. Abbiamo sbagliato noi adottando quella strategia“, ha riconosciuto il 78enne, che di certo avrà fatto sentire la propria voce alterata nel garage del suo pupillo.
Meno critico verso i suoi ragazzi, o forse soltanto fintamente rassegnato, il team principal Christian Horner ha dichiarato che, in ogni caso, la Ferrari sarebbe stata imprendibile.
“E’ sempre una questione di equilibrio. Prima si effettua il cambio gomme, prima inizi a soffrire. Probabilmente abbiamo sottovalutato la questione, ma con il passo che avevano le Rosse ci avrebbe comunque risorpassato“, ha analizzato.
Tornando al 24enne, nervoso per tutto il GP, alla fine dell’evento ha voluto chiarire alcuni messaggio lanciati nelle fasi caldi, come quelli relativi ad un presunto problema di sterzo. “Se sono stato duro non era diretto al mio ingegnere Lambiase. Con lui ho un ottimo rapporto e poi è l’unico con cui posso avere uno scambio in gara”.
“Detto ciò ci sono alcune cose su cui discutere“, ha concluso facendo intendere che sul debutto stagionale di Sakhir ci sia più da rimpiangere che da gioire.
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