Marc Marquez sta rischiando grosso. La caduta in allenamento potrebbe porre fine alla sua carriera in anticipo per un problema alla vista.
Il momento più difficile della vita di Marc Marquez è un incubo senza fine. Dopo l’infortunio a braccio e spalle rimediato nel 2020 a Jerez, lo stop di quasi un anno ed il difficile ritorno in sella, una nuova tegola si sta abbattendo sull’otto volte campione del mondo.
Si tratta di una notizia terribile per un Motomondiale in netta crisi di identità, che di qui ad una settimana perderà anche l’amatissimo Valentino Rossi, in attesa di disputare il suo ultimo Gran Premio a Valencia. I tempi dei vari Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Dani Pedrosa sono ormai andati, ed il “Dottore” è l’ultimo di una gloriosa era di questo sport che sta per appendere il casco al chiodo.
La scena del motociclismo se l’era presa proprio Marquez dal 2013 in avanti, con una lunga striscia di successi che ha messo in evidenza l’incredibile talento di questo fenomeno. Dopo il fattaccio di Jerez, lo spagnolo stava recuperando la forma ottimale, ma la caduta in allenamento di due sabati fa potrebbe determinare la fine del suo sogno.
Stando a quanto si è appreso infatti, il nativo di Cervera ha patito un’importante commozione cerebrale, ma non è quello il vero problema. Già nel 2011, a seguito di una caduta nei test di Sepang ai tempi della Suter in Moto2, Marc fu vittima di una caduta che lo portò a soffrire di diplopia.
Questo disturbo lo costrinse ad un delicato intervento chirurgico, senza il quale non sarebbe mai arrivato in MotoGP. Lo stesso trauma si è ripresentato ora, con la differenza che ha dieci anni in più e che porta sulle spalle già il peso di un’operazione pregressa. In sostanza, la situazione è seria e stavolta la grande paura del ritiro pesa come un macigno.
Marquez, a cosa può portare la diplopia
Intervistato dal “Corriere dello Sport”, il dottor Giampaolo Amato, medico sportivo della Virtus Bologna ed oculista, ha parlato del disturbo della diplopia e di cosa può significare: “Per diplopia si intende una vista sdoppiata, con squilibrio della posizione dei due occhi in diverse posizioni“.
“Il paziente fatica a muovere i due occhi in maniera corretta a causa di un muscolo bloccato, cosa che può rendere impossibile l’osservazione delle cose in maniera equilibrata. Il movimento degli occhi è regolato da diverse coppie di muscoli, come il retto superiore, quello laterale esterno, quello inferiore ed interno o mediale“.
“Ne esistono anche altri, come l’obliquo superiore ed inferiore, che hanno un andamento differente. Essi, a seconda di come viene mosso lo sguardo, possono essere interessati in modi diversi. Subito dopo un incidente, occorre evitare di stimolare la vista sdoppiata, cosa che potrebbe portare ad un eccessivo sforzo del cervello, già messo sotto pressione dal trauma. Inoltre, potrebbero sopraggiungere dei giramenti di testa. Occorre occludere un occhio e limitarne la possibilità di guardare“.
La preoccupazione dei medici è notevole
Come anticipato, Marquez aveva già sofferto di un qualcosa di simile: “L’informazione visiva è fondamentale per le azioni motorie. L’atleta sceglie cosa fare in base a quello che vede. Al momento è molto difficile sapere quanto tempo ci vorrà per far tornare tutto allo stato normale. Per un pilota che va a quelle velocità, tutto deve funzionare perfettamente“.
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“La visione binoculare si basa sul fatto che entrambi gli occhi guardano la stessa cosa, ma con angolazioni diverse, ed il cervello unifica la partenza dell’uno e dell’altro occhio. Questo provoca la visione tridimensionale, il senso della profondità e tutto il resto. Quando c’è qualcosa di anomale, il meccanismo salta e si creano dei problemi“.