La confessione di Mattia Binotto: gli amici veri nello sport sono pochi, e c’è un pilota in particolare che merita elogi.
Sono tanti, i retroscena che non conosciamo dei nostri sport preferiti. E di cosa accada negli spogliatoi o nei paddock, viene anche svelato un po’ poco, perché in presenza di telecamere difficilmente i protagonisti fanno capire che in realtà i dissidi sono molto più di quelli che conosciamo già.
Ad esempio, Mattia Binotto, ha parlato a Speedweek, ammettendo, e ultimamente non è l’unico a dire qualcosa di simile, che ha pochi amici nel mondo della Formula 1. E così, dopo aver svelato i miglioramenti della Ferrari, ha parlato bene, di un pilota in particolare. Uno dei pochi, appunto, che il dirigente sportivo, reputa meritevole della parola “amico”.
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Mattia Binotto non è il primo a parlare di questo pilota
Si tratta dell’ormai ex pilota, Kimi Raikkonen. Come il finlandese, che ha lasciato dopo Yas Marina 2021, anche Fernando Alonso è stato in Ferrari, scuderia di Binotto. E proprio lo spagnolo, pochi giorni fa, ha rivelato che il Raikkonen che crediamo di conoscere, non è quello che lui vede fuori dalle piste. Anzi, quello che chiamiamo Iceman, è estremamente divertente. Ed anche Mattia Binotto dipinge un quadro molto lusinghiero, del quarantaduenne di Espoo.
“È uno dei pochi nel paddock che annovero tra i miei amici perché puoi sempre fidarti di Kimi. È molto rispettoso anche se non parla molto”. Questo, è quanto dice di lui l’ingegnere nato in Svizzera. Almeno per quanto riguarda i modi taciturni del campione del mondo del 2007, le voci non vengono smentite. Ma forse è proprio quella sua serietà, le poche chiacchiere ed i tanti fatti (o risultati), di Kimi, che hanno fatto innamorare tantissimi fan della F1, e fatto diventare il finlandese davvero molto apprezzato, anche tra il pubblico.
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E Binotto fa da eco non solo ad Alonso, ma anche a tantissimi piloti e dirigenti, parlando del ritiro di Raikkonen: “Il suo comportamento dimostra che è una grande persona. Ecco perché mancherà a tutto il paddock, non solo perché è un buon pilota, ma anche un bravo ragazzo”. Questa, la confessione del direttore sportivo della Scuderia Ferrari. Insomma, Kimi continua a raccogliere consensi, peccato davvero che non ci sarà più, almeno in pista. Mancherà tanto che qualcuno a breve gli offrirà incarichi dirigenziali?