Mattia Binotto, la rivelazione su Villeneuve: sono tutti emozionati

Bellissime parole di Mattia Binotto per Gilles Villeneuve a pochi giorni dal quarantesimo anniversario della scomparsa.

Ancora pochi giorni e la data maledetta tornerà su tutti i calendari. Stavolta è una data “speciale”, perché si tratta del 40° anniversario. L’8 maggio 1982, moriva a causa di un brutto incidente alle Qualifiche di Zolder, Gilles Villeneuve, schianto avvenuto con la sua Ferrari.

Gilles Villeneuve e Mattia Binotto (ANSA)
Gilles Villeneuve e Mattia Binotto (ANSA)

E proprio il prossimo 8 maggio, uscirà il film a lui dedicato, ‘L’aviatore’. Alla premiere, non poteva non assistere l’attuale DS della Scuderia Ferrari, Mattia Binotto. L’ingegnere nato a Losanna, ha svelato dei retroscena della sua gioventù ed ha anche, ovviamente, avuto in serbo per il pilota canadese morto quarant’anni fa, delle belle parole.

Binotto: parole commoventi su Villeneuve

Binotto in Ferrari, è presente ormai da una vita, forse più di quanto ricordiate, ma a quanto pare, il cavallino lo ha sempre avuto nel cuore. Infatti, dopo aver visto il film dedicato alla vita di Villeneuve, l’ingegnere svizzero-italiano ha ammesso per la Gazzetta dello Sport:Avevo il suo poster appeso nella mia stanza“. Dicendosi poi fortunato a non dover gestire un pilota come lui. Infatti, Binotto scherza sul fatto che i suoi piloti sono sempre disciplinati e sanno come condurre le gomme a fine gara.

“Ma Gilles ha incarnato con la sua passione lo slogan Ferrari ‘Essere Ferrari’. Ha vinto solo sei GP, ma nessuno ha coltivato il mito Ferrari tanto quanto lui”, ha continuato poi l’ingegnere tornando serio. E quando gli viene chiesto un possibile paragone con l’attuale ’16’ del cavallino, Charles Leclerc, devia saggiamente la domanda: “Sarebbe come confrontare calciatori di epoche diverse”.

Anche per GPBlog.com., Binotto si è offerto di dire qualche parola, a proposito dell’indimenticato pilota canadese, ribadendo alcuni concetti. “Gilles era un pilota molto coraggioso, era sempre al limite. Non aveva senso parlargli di strategia, ed Enzo Ferrari lo adorava“, spiega. Ma facendo capire anche una cosa, il paragone cioè tra lui e Leclerc non esiste, perché i piloti oggi prendono rischi minori, in pista.

“In passato si potevano perdere le gambe in un incidente, ma oggi la Formula 1 è fortunatamente diventata molto più sicura, e la Ferrari ha contribuito attivamente a questo. Se Gilles avesse dato gas in una macchina di oggi, sarebbe ancora tra noi“, ha detto il Team Principal della scuderia di Maranello.

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