Il GP d’Austria ha mostrato come nella corsa al Mondiale tra Verstappen e Leclerc inciderà la questione affidabilità. Ma c’è anche un altro fattore in ballo.
Un GP che doveva essere la celebrazione del campione, il momento in cui lui, con la sua Red Bull, prende il largo. E invece il weekend in Austria per Max Verstappen è stato buono solo a metà. Che è già comunque tanto, se lo si paragona a quelli vissuti in precedenza alla Ferrari. Sì perché se andiamo a ben vedere, quando è andata male alla Rossa, per problemi tecnici ed errori, si è pagato tutto a caro prezzo. E invece al campione del mondo in carica, tolti l’esordio e il GP di Australia, tutto è comunque andato bene anche nei momenti di maggior tensione.
Al Red Bull Ring, ci si aspettava una monoposto di casa in grande spolvero, soprattutto con il suo leader Verstappen. A Silverstone gli aggiornamenti erano sembrati fin da subito molto efficaci ma la pioggia in qualifica e il problema al fondo piatto in gara hanno decisamente azzoppato un potenziale che era molto alto. Proprio a Spielberg i tecnici anglo-austriaci speravano di tornare dove gli spettava.
E dobbiamo dire che almeno per due giorni la Red Bull e l’olandese sono stati superiori, ma davvero di un nulla. Il vero gap? I primi giri in cui la monoposto di casa sa sfruttare meglio i pneumatici rispetto alla Ferrari. Poi però tutta questa differenza non si è vista, anzi. E quello che era un campanello d’allarme, si è rivelato essere un pericolo decisamente importante la domenica, dove fin dai primi giri si è capito che tra la Rossa e la Red Bull i giochi si erano ribaltati.
A sorpresa la vettura di casa ha sofferto con le gomme, particolare che avevamo visto con la Ferrari in qualche appuntamento. Leclerc ha superato come e quando voleva, in più occasioni, il rivale alla corsa al Mondiale, che non ha saputo mai replicare se non nel terzo e ultimo sorpasso, dove ha accennato solo a un minimo di difesa. Poi però più nulla. Ma proprio nel finale, ancora una volta, si è vista di nuovo tutta la differenza che c’è ancora tra Red Bull e Ferrari: l’affidabilità. Ma anche la fortuna.
Sì perché la Rossa con Carlos Sainz jr è tornata a far vedere il difetto classico, ossia quello di un motore spinto come non mai, potente ma fragile nella sua costruzione. L’unico ad aver avuto un po’ di fortuna è stato, per una volta Leclerc, che nonostante il problema al pedale dell’acceleratore ha portato a casa il risultato. Proprio come accaduto in più di una occasione a Verstappen. Fin qui infatti l’olandese, alle prese con più problemi, da Imola in poi non ha mai avuto guai irreparabili che ne hanno compromesso la gara tanto da ritirarsi ed è questo che sta facendo la differenza in classifica.
Proprio il GP d’Austria ha lanciato un segnale: in condizioni di parità, è la Ferrari che può portare a casa il risultato e non la Red Bull, come visto negli ultimi due mesi. Allora? Tutto questo deve essere un campanello d’allarme per Max, ma se la Ferrari non risolverà seriamente il capitolo affidabilità motore, tutto questo rischia di essere solo uno scenario che non si realizzerà. E per Red Bull sarà l’ennesima cavalcata trionfale.
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