Bellissime parole di Max Verstappen, all’indirizzo di suo padre, Jos: ecco cosa facevano quando il pilota Red Bull era piccolo.
Una guida così perfetta che neanche Sainz, in alcuni momenti a 0,4 secondi da lui, è riuscito a togliergli il primo posto. Max Verstappen in Canada, è stato davvero superbo. Primo posto non senza difficoltà, ma raggiunto, e primato in classifica che inizia ad essere davvero importante. Ecco a chi ha dedicato la vittoria, il classe ’97.
In molti Paesi anche europei, la terza domenica di giugno è quella della festa del papà, e così molte tv hanno fatto anche qualche domanda sull’argomento, soprattutto ai figli d’arte. Sicuramente tra loro c’è Max, il figlio dell’ex pilota della Minardi, Jos Verstappen. Quest’ultimo, è stato bacchettato a sua volta dal numero uno Red Bull, Chris Horner.
Toccante, il momento in cui i media chiedono al giovane Max di dire qualcosa su suo padre, che come sappiamo è sempre presente alle Gare e non ha mai smesso di seguirlo. Ecco cosa ha risposto con sincerità, il pilota olandese: “Senza mio padre, non sarei seduto qui ora. Dopo aver lasciato la Formula 1, ha fatto di tutto per me per i successivi 12 anni per portarmi dove sono ora. Le molte ore che abbiamo viaggiato insieme attraverso l’Europa, e anche la quantità di lavoro che ha fatto a casa, il lavoro sui miei motori, la preparazione dei miei go-kart, il lavoro sul banco di prova, è stato davvero pazzesco”.
Il ventiquattrenne, ricorda i tempi in cui andava a scuola ed afferma che proprio Jos lo accompagnava, per poi correre al banco di lavoro già di buon mattino: “Quando uscivo da scuola, andavo da lui, e lui stava ancora lavorando al banco di prova”, spiega il figlio d’arte, sottolineando l’enorme passione del padre.
Un ex pilota, ha paragonato persino Max a Michael Schumacher, anche se forse è un po’ troppo presto a questo punto della carriera e con un solo Mondiale vinto, ma certamente quello che ci sta facendo vedere l’olandese, non lo troviamo in tutti i piloti. Il ragazzo prodigio della Red Bull, intanto, termina il suo passaggio su papà Jos e spiega che a volte non voleva intromettersi con il lavoro di suo padre per lasciarglielo godere, ma oggi dice: “Mi piace ancora condividere ogni singolo weekend con lui, non solo nelle corse, ma in generale quello che faccio e cose del genere. Spero che gli sia piaciuta la giornata. Sono sicuro che era molto nervoso là fuori. È sempre nervoso. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta. È stato un buon regalo, credo”.
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