Il licenziamento in tronco ad opera della Haas ha lasciato l’amaro in bocca a Mazepin che non esclude di appellarsi agli avvocati.
A quattro giorni dalla decisione della Haas di lasciare a casa Nikita Mazepin, facendo un passo ulteriore rispetto alle richieste della FIA di non mostrare bandiere ed identificativi relativi alla Russia, il 22enne è tornato a fari sentire.
Quale fosse il suo pensiero era già noto, dato che nell’immediata diffusione della rescissione del contratto lui, con un lungo post pubblicato sui social network aveva parlato di decisione ingiusta e unilaterale. In queste ore però il moscovita ha aggiunto carico al proprio disappunto.
Innanzitutto ha creato una fondazione sotto l’insegna del “We Compete As One”, che riprende l’ormai noto motto della F1 “We Race As One”, con l’obiettivo di tutelare gli atleti russi messi al bando a seguito dell’assedio da parte delle truppe di Putin ai territori dell’Ucraina. Quindi ha rilanciato il proprio diritto a correre nella top class delle quattro ruote ringraziando i vari Perez, Bottas, Leclerc e Russell, per averlo sostenuto in un momento tanto complicato.
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Mazepin – Haas: lo scontro potrebbe trasferirsi in tribunale
Dopo essersi definito profondamente deluso e amareggiato per le modalità in cui è stato messo alla porta dall’oggi al domani, ovvero, non appena lo sponsor Uralkali si è trasformato in un peso anziché in una risorsa, il #9 ha voluto condividere alcuni dettagli e retroscena dei test del Montmelo.
“A Barcellona ero molto preoccupato per il mio futuro, ma la Federazione Internazionale ha stabilito delle regole che ho subito accettato e la squadra stessa mi ha garantito che non avrei perso il posto“, il suo racconto.
“Con il boss Steiner sono sempre andato d’accordo e rispettandolo ho creduto a tutte le sue parole. Purtroppo in questo caso, non ho ricevuto alcuna comunicazione e ho appreso del mio appiedamento quando comunicato alla stampa“, ha denunciato dichiarandosi scioccato per l’atteggiamento a lui riservato.
Desideroso di gareggiare di nuovo nella massima serie, il russo ha ovviamente escluso un ritorno con l’equipe americana. “Non voglio andare da chi non mi vuole“, ha detto.
Ma soprattutto ha ipotizzato azioni legali contro Gene Haas. E non solo. “Il mio sponsor chiederà il rimborso immediato degli importi finora versati al team“, ha quindi precisato, aggiungendo un mattone ad una vicenda spinosa che difficilmente si chiuderà bene e in breve tempo.