Mazepin sta vivendo una situazione molto complicata e la sua carriera ha subito una brusca frenata e molti sono solidali nei suoi confronti.
Nikita Mazepin è diventato in pochissimi giorni da oggetto misterioso del circus a vero e proprio punto centrale della F1 moderna e la situazione legata alla sua figura professionale ha alzato un vero e proprio polverone che non sembra in alcun modo prossimo a placarsi e il russo continua a mostrarsi sui social con diversi video.
Sono in molti però a essere solidali con lui, dato che ovviamente non c’entra assolutamente nulla con la guerra tra Russia e Ucraina e per questo motivo la FIA aveva trovato un punto d’incontro che però non ha comunque avuto il benestare della Haas che ha deciso per un chiaro e netto licenziamento.
La F1 è un mondo affascinante e nel quale tutti cercano un giorno di poterne farne parte anche solo per poco tempo, ma allo stesso modo è davvero molto crudele e spietato, dato che anche l’aspetto politico non può essere in alcun modo sottovalutato ed è pronto a cambiare tutta la situazione da un giorno con l’altro.
La guerra che sta travolgendo intanto solamente Russia e Ucraina ha dimostrato come in questo momento non ci siano certezze per nessuno per quanto riguarda il proprio futuro e a questo punto bisogna cercare di capire il prima possibile come poter evitare guai ancora peggiori.
La F1 ha deciso di prendere la posizione più soft nei confronti dei piloti russi, ovvero non potranno correre con la propria bandiera e non avranno l’inno, situazione tra l’altro già presente l’anno scorso in seguito al caso doping legato alla Federazione.
Nikita Mazepin non avrebbe dunque avuto problemi a poter gareggiare in questa stagione, dato che si era detto disponibile a seguire le limitazioni della Federazione, eppure la decisione della Haas è stata di tutt’altro avviso.
La Scuderia italo americano ha scelto di interrompere in maniera unilaterale e senza possibilità di replica il contratto del pilota russo e la motivazione è puramente economica e di sponsor, perché nel momento che è venuta a mancare l’accordo con la Uralchem, con a capo il padre Dimitry, è finito anche il rapporto con Nikita alla guida.
Il russo non ha mai brillato particolarmente per qualità al volante e per essere un simpaticone amato all’interno del Circus, ma indubbiamente ha subito un grave torto che ha raccolto la solidarietà da parte di diverso suoi prestigiosi colleghi.
I piloti delle principali Scuderie hanno deciso di sposare la causa di Nikita con parole di affetto che sono arrivate dalla Mercedes di George Russell, dalla Red Bull di Sergio Perez, dalla Ferarri di Charles Leclerc e infine dall’Alfa Romeo di Valtteri Bottas.
Nikita Mazepin ha dunque ringraziato pubblicamente questi quattro piloti che lo hanno contattato telefonicamente per assicurargli la propria vicinanza e onestamente la decisione della Haas si vede chiaramente come ha confermato a tutti gli effetti i sospetti che già da tempo si celavano sull’acquisto del russo.
In molti infatti sono sempre stati dell’idea che Mazepin non fosse all’altezza della F1 e fosse lì unicamente perché il padre era uno dei principali sponsor e dunque finanziatori del progetto Haas e per questo motivo aveva obbligato la Scuderia a dare una vettura al figlio.
Il problema è che sono stati tanti i casi di “figli di papà” nella storia della F1 che sono stati inizialmente considerati dei raccomandati e che invece poi hanno smentito tutti con i fatti, purtroppo Mazepin non rientra però nella categoria.
Sono stati feroci e ingiuste le critiche nei confronti di Lance Stroll, considerato da tanti come un peso morto e un miracolato all’interno del circus, quando invece ha sempre dimostrato di essere un affidabile guida per una Scuderia di centro bassa classifica e anche quest’anno ha ben figurato con la Aston Martin.
Non parliamo poi dei figli d’arte che hanno dovuto scalare una montagna piena di insidie per poter cancellare dal proprio curriculum il fatto di essere discendenti da grandi famiglie automobilistiche, come Verstappen o Schumacher.
Mazepin invece ha dalla sua la scusante di essere un debuttante che aveva in mano la peggior monoposto dell’intera F1, ma questo non poteva in alcun modo giustificare un rendimento così disastroso, tanto è vero che in moltissimi casi si è trovato con distanze abissali anche dal proprio compagno Mick Schumacher che viveva la stessa situazione del compagno.
Addio al padre e addio agli sponsor e da tifosi della F1, da un lato capiamo il risentimento di Nikita perché a tutti gli effetti ha vissuto un torto e nessuno lo può negare, ma allo stesso tempo nessuno soffrirà la sua mancanza in pista.
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