Secondo alcune indiscrezioni, Mercedes avrebbe speso una fortuna per protestare contro Red Bull e direzione gara. Ecco di quanto si tratta.
Il finale di stagione della F1 andato in scena ad Abu Dhabi ha regalato emozioni e colpi di scena a non finire. La Mercedes di Lewis Hamilton si è dovuta inchinare al talento di Max Verstappen ed alla tenacia della Red Bull, bravissima a non mollare mai il colpo nonostante le cose si fossero messe davvero male nel corso della gara.
L’olandese è stato in grado di porre fine al dominio del team di Brackley, che comunque si consola con l’ottavo titolo mondiale costruttori di fila. Un record che continua a consolidarsi di anno in anno. Dal 1987 in poi, in sole tre occasioni la squadra vincente tra i costruttori non era riuscita a portare a casa anche il piloti: è successo alla Williams nel 1994, battuta dalla Benetton di Michael Schumacher; alla Ferrari nel 1999 e nel 2008, in entrambi i casi sconfitta dalla McLaren con Mika Hakkinen e lo stesso Hamilton.
La Mercedes, tuttavia, non sembra voler accettare il ko avvenuta in pista. Effettivamente, il risultato maturato nella notte di Abu Dhabi avrebbe fatto inviperire chiunque, considerando che Lewis aveva dominato da campione la corsa, prima della Safety Car scatenata dal crash della Williams di Nicholas Latifi.
Al termine della gara infatti, Toto Wolff ha pesantemente attaccato via radio il direttore di gara Michael Masi, al centro di aspre polemiche già per i fatti di Spa e di Jeddah. La situazione è molto contorta, e dopo la corsa sono scattati ben due reclami, entrambi respinti dalla Federazione Internazionale.
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Stando a quanto affermato dal noto YouTuber Alberto Naska, la Mercedes avrebbe speso circa 4 mila euro per effettuare i due reclami presentati al termine delle ostilità. Ricordiamo infatti, che il team di Brackley ha contestato un sorpasso di Max Verstappen effettuato sotto Safety Car su Lewis Hamilton e la procedura di ripartenza dell’ultimo giro.
Il regolamento dice infatti che, una volta che ai doppiati viene concesso di superare la vettura di sicurezza, la stessa non può rientrare nello stesso giro in cui viene compiuta questa manovra, ma in quello successivo. Tutto ciò non si è verificato, poiché Masi ha voluto concedere una tornata di corsa per assegnare il mondiale.
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La Mercedes contava su questo per ribaltare la situazione, ed ha tempo sino a giovedì per presentare un ulteriore ricorso. Tuttavia, c’è un articolo del regolamento sportivo che andrebbe a tutelare la Red Bull, il 15.2: secondo tale comma, il direttore di gara è colui che è giudice supremo, e può gestire a suo piacimento alcune situazioni al limite, tra cui quando la Safety Car è presente sul tracciato.
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