La Mercedes ha capito che non può andare avanti: meglio fermarsi o l’immagine subirà un danno abbastanza fastidioso.
Non crediamo che le polemiche tra la Mercedes e la Red Bull siano finite. L’impressione, dopo che la FIA ha respinto il ricorso dopo l’ultima gara che ha sancito la vittoria finale di Max Verstappen, è che però continueranno nella prossima stagione. Per adesso, la casa tedesca ha bisogno di fermarsi, anche per motivi economici, vista la cifra folle spesa per i ricorsi.
Soltanto che adesso il team ha bisogno di non andare oltre, anche perché pare che nessun organo competente abbia voglia di revocare il titolo al ventiquattrenne olandese, per darlo ad Hamilton. La richiesta a Toto Wolff di stoppare tutto, arriva direttamente da Stoccarda.
Mercedes fa dietrofront: la richiesta da Stoccarda
Bisogna fermarsi, o la Mercedes rischierebbe un danno d’immagine troppo grande. Mercedes è arrabbiata un po’ con tutti, forse meno che il pilota olandese stesso. Le colpe vanno alla Red Bull, ma anche Michael Masi, ritenuto alla fine il responsabile principale di tutto, viene additato. Alla fine è lui a prendere la decisione di far correre e quindi è con lui, che maggiormente storce il naso la casa tedesca.
In Germania hanno deciso di non mostrarsi come dei cattivi perdenti ed almeno ufficialmente, accettare la vittoria del loro rivale. In fin dei conti, la vittoria di Verstappen è stata applaudita in tutto il mondo, tranne che in Inghilterra, nazione di Hamilton. La stampa britannica si è accanita contro la vittoria della Red Bull, cosa che invece non vogliono fare da Stoccarda.
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Una decisione, come già spiegato, più legata all’immagine, che alla reale convinzione che nell’ultima fase della corsa di Abu Dhabi non ci siano irregolarità. La casa tedesca con sede principale per la F1 in Gran Bretagna, a Brackley, ha deciso di lasciar correre, ma anche in questo c’è una strategia. La casa ha scelto di apparire agli occhi degli appassionati, come sportiva e di prestigio, piuttosto che continuare a far polemica su qualcosa di ormai terminato.