La Mercedes non sta attraversando un grande momento della propria storia recente e in Arabia Saudita sarà difficile notare dei cambiamenti.
La F1 è uno di quei mondi che sa essere davvero spietato e che non lascia la possibilità a nessuno di abbassare la guardia regalando così momenti di tranquillità, perché la competizione è tale che al minimo errore e alla minima distrazione c’è davvero la possibilità di stravolgere completamente le gerarchie facendo così crollare anche le certezze più solide.
Non c’è nessun dubbio sul fatto che la Mercedes sia stata la vettura in assoluto più dominante delle ultime stagioni, ma quest’anno la situazione sembra davvero essere precipitata, tanto è vero che dopo il fallimento in Bahrain di Hamilton e Russell, parzialmente coperto dalla rottura delle due Red Bull, non sembra esserci nulla di buono in vista dell’Arabia Saudita.
La stagione 2022 ha portato con sé una serie incredibili di cambiamenti che hanno così permesso di mischiare le carte e ridare la possibilità ad altre Scuderie di prendere il sopravvento dopo anni di dominio assoluto e incontrastato della Mercedes, che dal 2014 vince interrottamente il Mondiale costruttori.
L’effetto suolo però non è ancora pienamente stato recepito dalle Frecce d’argento che stanno soffrendo davvero le pene dell’inferno in questa prima parte di stagione, con il Bahrain che ha mostrato tutti i limiti di una Scuderia che non ha ancora trovato il bandolo della matassa per riuscire a rialzarsi e rimediare agli errori in fase di sviluppo.
Nessuno aveva pretese che tutto venisse rimesso in ordine in vista dell’Arabia Saudita, una settimana è davvero troppo poco per pensare seriamente a dei cambiamenti radicali, però sono stati in tanti che speravano che la Scuderia potesse avvicinarsi alle prime due, invece ancora una volta il vuoto più totale.
Dopo le prove libere del venerdì il risultato dice che Hamilton ha circa mezzo secondo di ritardo da Leclerc e Russell continua a faticare più del dovuto con un sesto posto a quasi 7 decimi di distanza dal monegasco, una vera e propria eternità.
Dunque la Scuderia tedesca, salvo clamorosi crolli da parte di Ferrari e Red Bull, non sarà della partita per la vittoria del Gran Premio dell’Arabia Saudita e sperare in un podio fortunoso come quello conquistato in Bahrain è probabilmente chiedere troppo.
In questo momento la Mercedes sta vivendo quel senso di impotenza verso la concorrenza che era stata in grado di far sentire lei stessa ai suoi avversari in questi quasi dieci anni, ed è per questo che la F1 è uno sport meraviglioso, perché è ciclica e un giorno sei al vertice e il giorno dopo rischi di non esserlo più.
I miglioramenti sembrano che dovrebbero arrivare in vista del Gran Premio in Australia, ma a questo punto chi può dirlo, vedendo anche come i motori Mercedes stiano faticando moltissimo anche su McLaren, Aston Martin e Williams, dando così la sensazione che il problema possa essere alla radice.
La Mercedes in questo momento ha davvero tanti problemi dal punto di vista organizzativo e quello che davvero non può minimamente permettersi è di averne anche all’interno della Scuderia, con i due piloti che potrebbero farsi la guerra o comunque dare un senso alla stagione cercando di prelevare l’uno sull’altro.
Di recente infatti George Russell ha spiegato come non ci sia una gerarchia all’interno della Scuderia e che non deve in alcun modo sottostare agli ordini per poter aiutare il proprio compagno Hamilton, frase che però si sta rivelando un boomerang in pieno volto per il giovane britannico.
Forse, visti i risultati iniziali, la soluzione migliore sarebbe stata quella di tacere e non parlare di nulla, se non che debba migliorare il più possibile per diventare al livello dei grandissimi, perché dicendo che non ci sono favoritismi in Mercedes, purtroppo commette un clamoroso autogol.
Il rendimento dell’ex Williams è davvero molto peggiore rispetto a quello del campione del mondo, tanto è vero che sono in tanti a essere rimasti delusi dal suo inizio di stagione, con la lotta tra i due britannici che sembra essere già vinta senza grossi problemi dal baronetto di Sua Maestà.
La Mercedes quindi non solo ha degli enormi problemi da un punto di vista strutturale, ma in una situazione di estrema emergenza deve anche cercare di capire se Russell potrà mai essere un pilota adatto per i grandi palcoscenici, oppure sarà sempre e soltanto un numero due e nulla più.
I risultati non lo stanno per nulla aiutando e le continue dichiarazioni di fiducia piena da parte di Toto Wolff stanno spaventando e non poco, perché quando realmente c’è totale sintonia non c’è bisogno di ribadirla ogni momento e con un’insistenza tale da sembrare davvero finta.
Insomma, in questo momento la situazione è davvero molto delicata, ci vuole tempo e pazienza, un qualcosa alla quale la Mercedes non è certamente abituata e questa novità potrebbe portare a una stagione di transizione, ma a Stoccarda devono stare attenti.
Su Lewis Hamilton potranno contare solamente ancora per questa e per la prossima stagione, poi la storia cambierà e sarà il caso di avere il primo possibile una soluzione e un’alternativa valida, perché per prendere il posto del sette volte campione del mondo, è ancora lunghissima e in salita la strada che dovrà percorrere George Russell.
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