La Mercedes W13 è scesa in pista per la prima volta venerdì scorso, dando un’idea alla concorrenza delle proprie forme. Ecco com’è.
In casa Mercedes è avvenuto venerdì scorso l’esordio in pista della nuova W13, la monoposto incaricata di riportare anche il titolo piloti al team di Brackley dopo la clamorosa beffa di Abu Dhabi. Lewis Hamilton vuole riscattare la sconfitta subita per mano di Max Verstappen, in grado di impedirgli l’accesso all’ottava corona iridata della sua carriera.
Come compagno di box, il britannico troverà il connazionale George Russell, arrivato al volante della freccia d’argento con tanta voglia di stupire dopo i tre anni trascorsi in Williams. Il campione di Formula 2 nel 2018 ha riportato sul podio, grazie ad un secondo posto a Spa lo scorso anno, la squadra del compianto Sir Frank, seppur in una corsa che non si è mai disputata a causa del diluvio.
La nuova Mercedes, almeno osservandola, appare come un prodigio dell’ingegneria e di aerodinamica. La parte dell’ala anteriore della nuova Mercedes è probabilmente la più interessante delle vetture viste sino ad oggi. Come analizzato da Giorgio Piola su “Motorsport.com“, a Brackley hanno utilizzato il massimo consentito di quattro flap sull’ala anteriore.
Negli anni precedenti, le squadre potevano optare sino fino a cinque flap. Il design di questi elementi dell’ala anteriore della W13 è il più aggressivo di tutti quelli che si sono visti per ora. I tre elementi superiori scorrono lungo la piastra inferiore ad arco e si incontrano nuovamente alla piastra terminale dell’ala con un forte dislivello; questo viene fatto per massimizzare la direzione del flusso d’aria.
La monoposto, bellissima nelle sue forme e molto elegante, ha già impressionato la concorrenza, specialmente nella zona dove sino allo scorso anno erano posizionati i bargeboard. A livello di motore, servirà capire se è stato mantenuto il gap sulla concorrenza, dopo che, lo scorso anno, il vantaggio sulla Honda si era ridotto rispetto al 2020.
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Mercedes, indicazioni sul nuovo DRS e design aggressivo
La Mercedes ha completato il proprio filming day mostrandosi in tutta la sua bellezza a Silverstone, al contrario della Red Bull che ha girato in gran segreto sulla stessa pista, con un paio di giorni di anticipo. Sulle colonne di “The Race“, è apparsa un’analisi svolta da Gary Anderson, ingegnere ed oggi commentatore sportivo.
Come era facilmente immaginabile, sulla freccia d’argento sono apparsi dei tubi di Pitot nella parte posteriore del fondo, utili a misurare la velocità del flusso d’aria che passa nella zona a Coca-Cola e come cambia l’altezza da terra posteriore all’aumentare della velocità. Anderson ha notato anche quanto sia bassa la parte posteriore delle auto. I lati del fondo corrono più o meno paralleli al suolo, quindi non c’è un vero rastrello su questa vettura.
Secondo il tecnico, la Mercedes ci ha dato un’importante chiarimento su come cambierà il DRS sulle monoposto 2022. Con i nuovi regolamenti, non è più presente la recinzione della piastra terminale sopra la superficie superiore delle ali, cosa renderà meno potente la resistenza aerodinamica rispetto al passato.
Come possiamo notare dall’immagine, il flap superiore dell’ala posteriore non si apre nella sua interezza, ma i due bordi laterali restano chiusi. Al vaglio c’è una concreta possibilità di eliminare il DRS, nel caso in cui queste monoposto dovessero agevolare in maniera importante i sorpassi, come da obiettivo degli organizzatori.
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La freccia d’argento ha già dato dei segnali importanti alla concorrenza, con delle pance snelle e molto corte che lasciano in bella vista il marciapiede posizionato sopra il canale Venturi. Come sappiamo, la zona del fondo sarà quella che farà maggiormente la differenza, e dove tutti i team hanno lavorato maggiormente. Tra poche ore inizieremo a scoprire le carte in gioco.