La Mercedes ha parlato di quanto avvenuto in Arabia Saudita e dei danni provocati dal contatto tra Hamilton e Verstappen. Ecco la situazione.
Il Gran Premio dell’Arabia Saudita è stato un crocevia fondamentale in vista dell’assegnazione del titolo iridato. Per prima cosa, si può affermare che la Mercedes ha ormai in tasca il mondiale costruttori, visti i 28 punti di vantaggio sulla Red Bull. La vittoria di Lewis Hamilton ed il terzo posto di Valtteri Bottas uniti al ritiro di Sergio Perez hanno permesso al team di Brackley di scavare un solco importante.
A Milton Keynes si sono difesi tenendo aperto il mondiale piloti, con Max Verstappen che si presenta ad Abu Dhabi a quota 369,5 punti, gli stessi del suo rivale. L’olandese risulta comunque il leader del campionato, avendo nove vittorie contro le otto del britannico. Questo rappresenta comunque un vantaggio, visto che se entrambi dovessero ritirarsi, il mondiale prenderebbe la strada del figlio di Jos.
Tra i due ci sono stati diversi scontri nel corso della stagione: il primo è avvenuto a Silverstone, dove la Mercedes dell’idolo locale ha toccato Verstappen alla Copse, uscendone indenne e vincendo la corsa. A Monza entrambi sono finiti fuori alla Prima Variante, ed in quel caso era Max ad avere un maggior numero di responsabilità.
In Brasile ed a Jeddah ci sono stati ulteriori contatti, ma entrambi sono riusciti a proseguire la loro corsa, con Hamilton uscito trionfalmente dalle due battaglie. Ad Abu Dhabi c’è chi si aspetta un nuovo round di questa furiosa sfida, che finalmente vedrà un vincitore dopo nove mesi di duello.
Mercedes, l’ala rotta costava 4 decimi ad Hamilton
Il momento clou del Gran Premio dell’Arabia Saudita è stato il contatto tra Lewis Hamilton e Max Verstappen avvenuto ad una decina di giri dal termine. All’olandese è stato chiesto di cedere il passo al rivale, cosa che stava facendo prima della Curva 27. A causa di un rallentamento eccessivo, il pilota Mercedes non è riuscito ad evitarlo, tamponandolo e rimediando un danno all’ala anteriore.
La bandella destra è risultata distrutta, interessando anche una parte dei profili principali. Nonostante questo, il sette volte campione del mondo ha continuato in pista con un passo incredibile, andando a superare sul campo il proprio avversario. Il direttore degli ingegneri di pista, Andrew Shovlin, ha affrontato la questione nel classico debrief di fine gare, rivelando un dettaglio incredibile.
“Inizialmente, pensavamo che il danno all’ala fosse quantificabile in uno o due decimi di secondo al giro. Siamo stati fortunati a non avere problemi ulteriori, perché sarebbe potuta andare molto peggio in un contatto del genere. Poco dopo, abbiamo scoperto che il reale danno era corrispondente a circa quattro decimi, e non volevamo che Lewis cercasse il giro più veloce“.
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In queste situazioni, è il pilota che può interpretare al meglio l’entità dei danni, dal momento che può capire le sensazioni di guida che fornisce il mezzo. E l’alfiere della Mercedes non è stato da meno: “C’erano dei dubbi sul cercare o meno il giro veloce, ma è stata una decisione di Lewis che riusciva a capire al meglio le condizioni della macchina. Si è dimostrato molto determinato ed ha voluto cercare di agguantare un punticino in più. Il risultato gli ha dato ragione“.