Mercedes, c’è una preoccupazione legata al budget: ecco cosa non va

Il boss della Mercedes Wolff non nasconde le proprie ansie in avvicinamento al primo campionato di F1 con un tetto di spesa molto limitante.

Se fino al 2020 la Stella si sentiva di un altro pianeta, il finale di Abu Dhabi dello scorso 12 dicembre l’ha riportata sulla terra. In un attimo tutto ciò che pareva per lei scontato è diventata ragione di interrogativi, anche se un primo terremoto si era già verificato  sin dalle battute iniziali della stagione a causa di una Red Bull competitiva e in forza.

Toto Wolff (Getty Images)
Toto Wolff (Getty Images)

L’imbattibile squadrone Mercedes non era più così intoccabile e questo la portò a perdere lucidità con strategie sbagliate ed errori di ogni sorta. A peggiorare la sua situazione l’introduzione del budget cap che, inevitabilmente, ha proposto problematiche fino ad allora inesistenti, come la gestione del personale diventato all’improvviso eccendente.

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Mercedes nella morsa delle preoccupazioni finanziarie

Come ha ammesso lo stesso  team principal Toto Wolff riorganizzare l’azienda per restare dentro al tetto massimo dei 145 milioni di dollari, oggi 140, è stata la parte più complicata e dolorosa. A ciò va sommato un andamento dell’economia non certo favorevole.

Dobbiamo confrontarci con un tasso di inflazione decisamente elevato“, ha spiegato a Motorsport.com. “Dunque, oltre ad essere stati costretti a ridurre di 5 milioni le risorse complessive, ci troviamo a non poter aumentare le spese a libro paga“.

Personale dislocato in altre aree della compagnia, congelamento degli stipendi e rallentamento degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo della monoposto, hanno creato e stanno creando parecchio disagio all’interno della scuderia tedesca.

In passato era un po’ più facile perché si potevano studiare varie soluzioni per trovare le prestazioni, mentre ormai devi decidere quale abbia un maggior potenziale e seguire quella strada. Per i big si tratta di un modo totalmente diverso di operare”, ha fatto emergere un nuovo stato di cose che potrebbe aiutare le squadre più piccole.

A mandare in subbuglio l’animo del dirigente austriaco un’altra paura. Quella di aver sbagliato il progetto. Se la W13 non dovesse rivelarsi veloce come sperato, tornare sul giusto binario diventerà impossibile a fronte delle limitate possibilità di spendere.

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Così sarà davvero difficile modificare radicalmente la vettura“, ha aggiunto il 50enne con rammarico. “Tutti gli interventi sono già stati pianificati. Allo stesso modo ogni aggiornamento. Non potremo più esprimerci in maniera creativa“.

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