Mercedes, arriva la verità: ecco quanti cavalli aveva il motore di Hamilton

Stando alle indiscrezioni, la potenza del motore Mercedes aveva raggiunto un quantitativo incredibile di cavalli. Ecco quanti erano.

Mercedes (GettyImages)
Mercedes (GettyImages)

Le ultime gare del mondiale di F1 targato 2021 avevano messo in mostra una Mercedes tornata nettamente superiore, specialmente nelle mani di Lewis Hamilton. Il suo rivale, Max Verstappen, sembrava aver messo una pietra tombale sul campionato dopo le due vittorie di Austin e Città del Messico, che gli avevano permesso di allungare il proprio vantaggio in classifica a 19 punti.

In Brasile, il team di Brackley ha deciso di cambiare un nuovo motore endotermico sulla freccia nera del sette volte campione del mondo, che venne anche squalificato dalle prove del venerdì per un’irregolarità al flap del DRS. Nonostante questo, grazie ad una potenza impressionante della sua power unit e ad una guida sopraffina, il britannico era riuscito a recuperare sino al quinto posto nella Sprint Race, per poi vincere il Gran Premio della domenica.

In Qatar, il “motorone” era stato smontato, ma nonostante questo la corsa venne dominata dalla Mercedes del nativo di Stevenage. L’asso nella manica è stato poi riproposto in Arabia Saudita, ed è stato in grado di fare una netta differenza sugli allunghi, permettendo al britannico di scavalcare Verstappen dopo un duello fatto di sportellate e ruotate.

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Mercedes, il motore di Hamilton valeva oltre 1000 cavalli

Stando a quanto riportato da “Motorsport.com“, la Mercedes avrebbe raggiunto i 1044 cavalli sulla monoposto di Lewis Hamilton nelle ultime gare. Un dato che ovviamente va preso con le pinze, dal momento che le squadre non rilasceranno mai i reali numeri relativi alla propria potenza motoristica.

Una bella differenza la potrebbe aver fatta anche la sospensione posteriore, che era finita sotto accusa da parte della Red Bull per la “flessione” che avveniva tra fase di staccata e percorrenza di curva e rettilineo. Nel team di Brackley non sono nuovi nell’inventare genialate al limite del regolamento, visto che nel 2020 venne presentato il DAS che permetteva un ottimale riscaldamento delle gomme.

Nel 2022, tutti questi discorsi varranno relativamente. Le nuove vetture saranno molto diverse da quelle attuali, anche se in passato sono stati diversi i casi di team che hanno approfittato di rivoluzioni regolamentari per portare in pista soluzioni inattese. Su tutti, spicca il caso della Brawn GP con il diffusore forato, evento che venne portato anche in tribunale.

Il team di Ross Brawn venne letteralmente graziato, ed il vantaggio accumulato nelle prime gare fu sufficiente a Jenson Button per vincere il campionato. All’epoca, la monoposto bianca fu in grado di imporsi nonostante un evidente crollo tecnico innescatosi nella seconda parte della stagione.

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Squadre come Red Bull e McLaren svilupparono alla grande i propri modelli, dal momento che l’evoluzione nel corso della stagione era molto più facile rispetto ad oggi. Il prossimo anno non sarà così semplice recuperare un gap che dovesse crearsi all’inizio del campionato, a causa del budget cap e della mancanza dei test. La speranza è che l’equilibrio regni sovrano sin da subito, altrimenti saranno guai seri per lo spettacolo.

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