La Mercedes è ad un passo dall’ottavo mondiale costruttori della sua storia. Alla Red Bull occorre un miracolo per evitarlo dopo Jeddah.
Il Gran Premio dell’Arabia Saudita ha incoronato la Mercedes come la macchina migliore, con Lewis Hamilton che ha ottenuto la terza vittoria consecutiva dopo Brasile e Qatar. Per il sette volte campione del mondo si è trattato dell’ottava affermazione stagionale, solo una in meno rispetto a Max Verstappen.
Il britannico ha avuto il merito di non aver mai mollato, e dopo le brucianti sconfitte di Austin e Messico, è riuscito a riaprire un mondiale che lo aveva visto sprofondare a -19. La W12 è la monoposto di riferimento in questo finale di campionato, e la dimostrazione arriva dal fatto che, nelle ultime sette gare, la freccia nera ne ha portate a casa ben cinque.
Per Lewis si è trattato del successo numero 103, esattamente come la cifra raggiunta a livello di pole position. Ancora una volta, l’iridato e la Mercedes si sono confermati mortiferi sui nuovi tracciati, nei quali hanno sempre vinto da quando è iniziata l’era ibrida nel lontano 2014.
Quanto accaduto a Jeddah fa molto riflettere, viste le manovre troppo aggressive di Max Verstappen e la scadente qualità della direzione gara. Hamilton, come spesso accade, ne è uscito da fenomeno assoluto. Per diverse volte l’olandese ha cercato deliberatamente il contatto, ma il sette volte iridato è sempre riuscito ad evitarlo, tranne che nell’occasione del tamponamento.
La Dea Bendata ha deciso di aiutare Lewis in quel caso, visto che la sua freccia nera ha riportato un danno importante alla bandella destra dell’ala anteriore, che non gli ha comunque impedito di andarsi a prendere sul campo la prima posizione. Tutto ciò ci proietta verso Abu Dhabi con una situazione di classifica impressionante. I due rivali sono appaiati a 369,5 punti, mentre, tra i costruttori, per la Red Bull si fa difficile.
Mercedes, l’ottavo titolo a squadre è ad un passo
La Mercedes si gode uno dei massimi vantaggi in stagione sul fronte della classifica costruttori, essendo arrivata a +28 sulla Red Bull. Su tutto ciò, ha influito e non poco il ritiro di Sergio Perez, rimasto coinvolto in un contatto con la Ferrari di Charles Leclerc dopo la prima ripartenza dalla bandiera rossa.
Tutto ciò ha distrutto le ambizioni del team di Milton Keynes, che fino ad un paio di gare fa sembrava avere un margine confortevole sulla concorrenza. Nella lotta tra le seconde guide, Valtteri Bottas ha ormai messo in ghiaccio il terzo posto, con 218 punti contro i 190 del messicano. 28 Punti sono impossibili da recuperare ad Abu Dhabi, visto che ce ne saranno in palio 25 più quello del giro veloce.
Il finlandese è stato perfetto nel finale dopo una gara complicata, prendendosi il podio al fotofinish sull’Alpine di Esteban Ocon. Il francese è andato in crisi di gomme proprio nelle ultime tornate, e non ha potuto nulla contro la velocissima freccia nera che aveva molta più velocità anche sul rettilineo.
Una mossa simile, da parte del finlandese, l’avevamo vista anche nel 2017 a Baku: in quel caso, superò la Williams di Lance Stroll strappandogli la seconda piazza, ma il canadese conquistò comunque il suo primo podio in carriera. Tornando alla lotta costruttori, la Mercedes gode ora di un margine difficilissimo da recuperare.
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In caso di doppietta Red Bull a Yas Marina, al team di Brackley basterebbe un terzo posto di uno dei due piloti con annesso giro veloce per portare a casa l’ottavo titolo consecutivo. Ovviamente, agli uomini di Christian Horner serve un qualcosa di assurdo per pensare di impensierire i rivali, anche se è ovvio che tutta l’attenzione sia concentrata sul campionato piloti. Il prossimo fine settimana chiarirà ogni dubbio.