La Mercedes si è appellata alle scelte della direzione gara adottate nel finale. Tuttavia, il regolamento tutela la scelta di Michael Masi.
Dopo anni di dominio totale, la Mercedes si è dovuta inchinare alla stella di Max Verstappen e della sua Red Bull, in grado di strappare a Lewis Hamilton il campionato del mondo, al termine di una supremazia iniziata nel 2014. Solo Nico Rosberg nel 2016 era riuscito ad interrompere temporaneamente la tirannia del britannico nell’era ibrida, periodo in cui ha portato a casa sei campionati del mondo su sette disponibili.
Dal canto suo, il team di Brackley ha conservato l’imbattibilità tra i costruttori, portando a casa l’ottavo alloro iridato consecutivo che rende ancor di più l’idea della grandezza dell’impresa compiuta dal figlio di Jos. Il finale del Gran Premio di Abu Dhabi è stato degno della miglior sceneggiatura hollywoodiana, regalando un ultimo giro con i fuochi d’artificio.
Hamilton era stato perfetto, a bordo di una Mercedes di un’altra categoria che gli aveva permesso di fare il vuoto dopo pochi giri. Verstappen ha provato anche ad effettuare una seconda sosta, ma la RB16B non aveva minimamente il passo per dare battaglia all’avversario. Super Max sembrava essersi arreso alla piazza d’onore, ad una beffa senza precedenti dopo un mondiale che lo aveva visto sempre in testa.
Il miracolo, quello per cui Christian Horner ha pregato dal muretto, si è materializzato in Nicholas Latifi, che con la sua Williams è andato a sbattere a pochi giri dalla fine, portando la direzione di gara a chiamare in causa la Safety Car. La Red Bull ha richiamato subito Max, montandogli le gomme Soft e sperando in una rapida ripartenza, che c’è stata all’ultimo giro mandando su tutte le furie Toto Wolff.
Il sorpasso è stato inevitabile, ma la Mercedes ha dato battaglia nel dopo-gara proponendo alla FIA un doppio reclamo. Il primo, subito respinto, era relativo ad un mai accaduto sorpasso di Verstappen al rivale sotto Safety Car, avvenuto poco prima della curva dell’hotel. Il secondo, quello più atteso, si riferiva alla procedura di ripartenza, secondo la quale dovrebbe passare un giro tra lo sdoppiamento delle monoposto dietro la Safety Car e l’effettiva ripartenza, cosa che invece non è avvenuta.
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Mercedes, c’è un articolo del regolamento che salva Max
L’articolo 15.3 del regolamento sportivo internazionale sembra dare un bel calcione alle ambizioni della Mercedes, che si è presentata nell’ufficio dei commissari di gara munita addirittura di un avvocato. Secondo tale articolo, il direttore di gara, nello specifico Michael Masi, è il giudice supremo.
Il suo ruolo è quello di essere una sorta di superiore dei commissari, e questo gli fornisce, in alcuni casi, anche la possibilità di sovrastare il regolamento, in alcune circostanze straordinarie come quelle in cui ci sono Safety Car ed incidenti. Obiettivamente, l’australiano ha sbagliato tante volte, ma far terminare un mondiale simile dietro la vettura di sicurezza sarebbe stato assurdo.
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Ora la Mercedes cercherà, assieme ai suoi legali, qualche nuovo appiglio regolamentare, e nel frattempo i piloti non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali dopo il podio. Hamilton non si è presentato in conferenza stampa, così come Toto Wolff ha dribblato tutti i giornalisti vicini a lui. Un finale del genere non poteva essere immaginabile.