La prestazione messa in campo da Mercedes al Montmelò ha esaltato il team, che pensa già alla rincorsa Mondiale. La realtà forse è un’altra.
C’è grande esaltazione dopo il GP di Spagna in casa Mercedes. Le prestazioni di George Russell e Lewis Hamilton hanno fatto gridare al miracolo. Dopo un inizio di stagione davvero deludente, le Frecce d’Argento sembrano aver ritrovato almeno in parte lo smalto dei tempi migliori, con una prestazione di squadra che fa ben sperare per il proseguimento del Mondiale 2022. Anche perché a dirla tutta, vedere una monoposto così vincente in difficoltà come nella prima parte di questo campionato, faceva tristezza e rabbia.
A Miami già si era visto un primo passo avanti, che poi non si era confermato la domenica in gara. Ma al Montmelò la strenua difesa di Russell dagli assalti di Verstappen e Perez, oltre alla grande rimonta dal fondo dello schieramento di Hamilton hanno di nuovo gasato l’ambiente Mercedes, oltre ai tifosi. Nel duello a due Ferrari-Red Bull, serve proprio un terzo incomodo che possa rendere il Mondiale ancor più incerto.
Mercedes di nuovo “Mondiale”: sogno o realtà?
Il team anglo-tedesco quest’anno ha esagerato, varando una vettura anticonvenzionale ma molto difficile da far rendere in pista. Il porpoising è solo l’effetto più evidente, ma la W13 proprio non ne voleva sapere di andare nei primi 5 GP. Tanto da far dire a Hamilton che dopo la McLaren del 2009 era la peggior monoposto mai guidata finora. Un commento tutt’altro che lusinghiero insomma, con Toto Wolff e i suoi tecnici che in più di una occasione non hanno nascosto l’enorme difficoltà nel trovare la svolta in un progetto che sembrava davvero fallimentare.
Ma in fabbrica si è lavorato sodo e i primi passi in avanti hanno dato un segnale positivo all’ambiente. Qualche decimo alla concorrenza è stato rosicchiato, e con il costante lavoro di sviluppo si può fare ancora meglio. “A Barcellona la W13 mi ha ricordato le nostre macchine degli anni precedenti”, ha detto Wolff a fine gara. Dove addirittura si è anche lasciato andare a previsioni trionfalistiche, parlando di un possibile ritorno nella lotta iridata della Mercedes. Ma è davvero questa la situazione?
La tappa del Montmelò ha fatto capire che una buona parte dei problemi della Mercedes è stata risolta, ma da qui a parlare di ritorno al vertice ce ne passa. Il ritmo di Hamilton è stato sì buono, soprattutto con le medie, ma comunque la Red Bull è andata meglio. Se poi si pensa ai problemi al DRS avuti da Verstappen, oltre agli allarmi per le temperature su entrambe le Red Bull, si capisce che i distacchi finali non rappresentano al 100% la realtà dei fatti. Ser poi guardiamo anche il ritmo di Charles Leclerc, fino a quando è stato in testa, si capisce anche che la Rossa è stata decisamente meglio della Mercedes.
Il dato positivo è che quantomeno la vetture anglo-tedesca ora può lottare in certe situazioni con le seconde guide di Red Bull e Ferrari. Anche se a Barcellona Sainz non è andato bene anche per colpa del danneggiamento del fondo piatto dopo il testacoda dei primi giri. Ma per arrivare a Verstappen e Leclerc, che sono i veri parametri di riferimento, il distacco è ancora ampio.
Mattia Binotto dalla Ferrari è stato chiaro: analizzando i dati, la Mercedes ha preso 7 decimi al giro da Leclerc e Verstappen. Quindi perché tutto questo entusiasmo? Tanto che si è lasciato sfuggire un “è come la Ferrari dello scorso anno”. E a guardar bene, forse adesso è così. A Montecarlo si aspettano conferme, ma anche qui c’è un errore evidente: le sue caratteristiche di pista cittadina la rendono un unicum, dunque le prestazioni che vedremo lì non saranno veritiere delle sue reali chance. Basti pensare infatti a cosa ha fatto la Ferrari lo scorso anno lì.
Conosciamo tutti le potenzialità di Mercedes. E guai a darli per morti prima del tempo. Di sicuro potranno recuperare altro terreno e magari entro fine stagione ottenere anche un successo. Ma molto dipenderà anche da cosa farà la concorrenza. E sembra impossibile che sprechino tutto questo vantaggio. Dunque in Mercedes forse è il caso di placare i bollenti spiriti.