A due GP dal termine della stagione, la Mercedes si prepara a tentare l’assalto alla piazza d’onore della generale marche.
Davanti alla Mercedes restano due occasioni, il Brasile e Abu Dhabi. Poi la festa sarà finita. Attualmente la scuderia tedesca si trova al terzo posto della classifica marca con 447 punti, contro i 487 della Ferrari. Un gap di 40 lunghezze, probabilmente colmabili solamente con l’aiuto della Rossa stessa. Qualcosa di non impossibile, considerato che quest’anno l’equipe italiana ha fatto di tutto per tirarsi la zappa sui piedi.
Fatto salvo questo ragionamento, in condizioni normali, il sorpasso è pressoché impossibile, e a Stoccarda lo sanno bene.
Nonostante in Messico la prestazione della W13 sia stata soddisfacente e Lewis Hamilton sia stato in grado di salire sul podio, mentre Leclerc e Sainz arrancavano, lo scetticismo è imperante.
Mercedes dubbiosa: la seconda posizione è lontana
In particolare il capo della strategia James Vowles ha bollato il recupero, l’aggancio e il passo avanti nella generale, come una chimera. Questo, nonostante l’obiettivo sia chiaro e condiviso.
Il team partirà per Interlagos, come per Yas Marina con il target massimo. Che se dovesse andare in porto, avrebbe lo stesso sapore di un successo, alla luce di una partenza stagionale a dir poco traumatica.
“Siamo qui per terminare secondi“, ha dettato i programmi della squadra nel video Race Debrief. “Ogni qualvolta si riesce ad assottigliare lo svantaggio è un successo. All’Hermanos Rodriguez abbiamo preso 13 punti al Cavallino“.
“Fortunatamente davanti a noi c’è anche una gara sprint. Adesso abbiamo il pacchetto necessario per buttarci nella lotta“, ha asserito combattivo facendo il confronto con l’avvio di campionato.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E soprattutto tra la realtà e l’ambizione. “Il compito che ci attende è difficilissimo. Per portarlo a termine dovremo fare tutto alla perfezione. E forse anche Maranello dovrà offrirci un’opportunità”, ha riconsciuto.
A dispetto del progressi della monoposto grazie ai recenti aggiornamenti aerodinamici, il pericolo modenese incombe.
“Credo che saranno più vicini a noi rispetto a Città del Messico“, ha sentenziato l’ingegnere prevedendo un testa a testa denso di emozioni e incertezza fino all’ultimo.
Decisamente più stabile è invece il divario da Red Bull. Lì il deficit pare essere ancora rilevante. Anche se ad ora ridotto nell’ordine di qualche decimo.
“Stiamo via via recuperando terreno. Al principio del Mondiale facevamo fatica ad entrare nel Q1, o nel Q3. Mentre ora siamo ad un tiro di schioppo dalla prima vittoria“, ha evidenziato ben contento dei progressi fatti col passare dei gran premi. “Il tracciato brasiliano ha di solito visto i nostri due piloti ottenere buoni risultati. Inoltre la Sprint Race ci consentirà di aumentare il bottino. Con un handicap non troppo grave, tutto può diventare fattibile“, ha chiosato ottimista.
Nelle scorse settimane il boss Toto Wolff aveva però fatto spallucce davanti all’ipotesi di un salto in avanti. Per l’austriaco sarebbe meglio vincere almeno un round, così da evitare di spostare il calendario al 2011. L’ultima occasione in cui le Frecce d’Argento finito l’annata a secco.
Ma allora era un altro mondo. C’erano ancora i motori V8 termici, e non si era concretizzata l’epoca del loro dominio come poi avvenuto.