Terza nella classifica costruttori la Mercedes si lecca le ferite. Il team principal Wolff ammette la delusione e svela un retroscena sui piloti.
Al momento la Mercedes vanta 134 punti nella generale marche contro i 199 di Ferrari e i 235 di Red Bull. Un gap considerevole dalle rivali che probabilmente mai avrebbe immaginato alla vigilia della prima stagione all’insegna delle monoposto ad effetto suolo.
Purtroppo per lei, invece, già i test del Montmelo avevano messo in luce una certa debolezza della W13 nel confronto diretto con la F1-75 e la RB18. Allora però si imputò la difficoltà della vettura tedesca ad un insabbiamento del potenziale per non svelare da subito le proprio carte. Una teoria rivelatasi falsa, come poi ha dimostrato il primo GP della stagione in Bahrain malgrado il podio di Hamilton.
La macchina nata tra Brackley e Brixworth soffre il disegno estremo delle pance e il forte saltellamento fa il resto. Una situazione complessa da cui non è e non sarà immediato e scontato uscire, anche se le ultime prove hanno dato segnali positivi.
Intervenuto alla vigilia del round di Baku dell’estenuante calendario 2022 della F1, il capo della squadra di Stoccarda Toto Wolff ha definito l’attuale stato di cose come “inaccettabile”. Per l’austriaco oggi Lewis e Russell non solo non possono lottare per la vittoria, ma neppure per la top 3 in gara, a meno che non succeda qualcosa ai quattro piloti più competitivi dell’inizio di Mondiale.
“Non siamo né secondi, né quarti. Siamo terzi e nonostante due portacolori di ottima levatura non riusciamo a fare granché. Un aspetto decisamente fastidioso“, ha ammesso a Marca. “Se si guarda alla questione con ottimismo cinque decimi di differenza dai principali competitor non sono molti, ma alla fine è come averne otto. Per noi, dunque, non è plausibile“.
In sintesi, tanta frustrazione in un gruppo che ormai da tempo era abituato a dominare. E a peggiorare la situazione c’è la previsione del responsabile degli ingegneri di pista dell’equipe germanica Andrew Shovlin, abbastanza certo che da parte loro la prestazione sarà simile a quella di Monaco. Questo a causa delle caratteristiche del circuito.
“Siamo coscienti di dover lavorare su diverse aree per rendere il nostro veicolo adatto ad una gamma più ampia di layout“, ha rivelato il tecnico. “Ci stiamo rimboccando le maniche non solo in ottica Azerbaijan, ma pure per il lungo termine perché i nostri driver non vedono l’ora di tornare a combattere per le prime posizioni“.
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