Mentre il direttore di gara Michael Masi aspetta il verdetto dell’inchiesta FIA sui fatti di Abu Dhabi, ecco le prime ipotesi su cosa accadrà.
A poco più di un mese dal via del campionato del mondo di F1 2022, sono ancora diversi i punti interrogativi che aleggiano sul Circus. A partire dal destino di Lewis Hamilton, che non parla da dopo il GP di Abu Dhabi, che ha regalato il titolo al rivale Max Verstappen. Un esito incredibile, visto l’andamento della gara, dominata dal britannico fino a 5 giri dalla fine, quando l’incidente di Nicholas Latifi ha praticamente rimesso tutto in gioco.
Colpa, a detta dell’inglese e della Mercedes, della decisione dl direttore di gare Michael Masi di permettere l’ingresso della safety car e far disputare solo l’ultimo giro, con i soli piloti tra Hamilton e Verstappen a cui è stato permesso di sdoppiarsi prima del nuovo via, senza poi che poi questi, come da regolamento, raggiungessero realmente la coda dello schieramento al momento della bandiera verde.
Voci di corridoio nelle scorse settimane hanno parlato di Toto Wolff e la Mercedes letteralmente infuriati con la FIA, tanto da chiedere metaforicamente la testa di Masi per quanto accaduto a Yas Marina. Cosa poi smentita almeno ufficiosamente. Ma ci si chiede: ora cosa accadrà? Si andrà avanti come se nulla fosse successo?
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Che fine farà Michael Masi?
Il nuovo presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem è comunque venuto incontro alle richieste della Mercedes, aprendo un’indagine per fare chiarezza su quanto accaduto nell’ultimo atto del 2021, anche per arrivare a stabilire con i team una linea univoca sul comportamento da tenere in situazioni simili.
Di sicuro c’è che la posizione di Masi non è saldissima, nonostante nelle ultime settimane sia arrivato anche l’appoggio di Peter Bayer, segretario generale per lo sport della FIA dal 2017 e recentemente nominato direttore esecutivo del dipartimento delle monoposto. CHe però ha aperto anche a una decisione clamorosa: “Ha fatto un ottimo lavoro. Gli abbiamo detto questo, ma c’è anche la possibilità che ci sia un nuovo direttore di gara. Posso solo dare suggerimenti al Consiglio Mondiale, e sicuramente includeranno anche il mio”.
Poi ha aggiunto: “Ho assicurato a Michael il sostegno della federazione nelle nostre discussioni e gli ho fatto sapere: ‘vogliamo continuare a lavorare con te, ma ho anche bisogno che tu capisca che dobbiamo affrontare la questione’“. Bayer ha anche chiarito che, anche se Masi rimane, sono in arrivo cambiamenti significativi.
Cambiamenti in vista
In primo luogo, alcuni dei lavori che ha svolto saranno passati ad altri per togliergli carico di lavoro. Dunque un declassamento mascherato, visto che il predecessore Charlie Whiting è stato in grado di destreggiarsi tra più lavori, anche se con calendari meno intasati di questi.
Un altro cambiamento sarà quello che porterà al divieto di interventi radio dei team principal, che la scorsa stagione forse hanno creato una enorme pressione su Masi in alcuni momenti chiave. “I capi delle squadre non potranno più intervenire direttamente parlando a Masi”, ha detto Bayer, secondo cui potranno ancora farlo ma con un altro interlocutore. Inoltre il direttore di gare sarà aiutato da altri membri per valutare gli incidenti e altre cose che accadono sul circuito.
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E parte il toto-nomi
Dunque non più solo un direttore di gara ma più di una figura che si alterna di gara in gara. Un’altra proposta è quella di avere dei co-direttori, in altre parole qualcuno seduto al fianco di Masi con una voce più forte dell’attuale vicedirettore di gara, condividendo di fatto la responsabilità delle decisioni.
Tra quelli qualificati a ricoprire i panni di Masi nelle altre mansioni, o anche come possibili sostituti in caso di interruzione del rapporto, ci sono Eduardo Freitas, direttore di gara in ambito GT e WEC da oltre due decenni, e Scot Elkins, che ha servito come vice in F1 ma è già impegnato con Formula E e DTM. Poi c’è l’ex uomo del DTM Niels Wittich, già nominato vice di Masi per il 2022. Infine Peter Roberts, che ha familiarità con la F1 visto il suo ruolo nella Porsche Supercup. Tutti però accetterebbero di condividere il ruolo con Masi.
Occhio però ad altre voci di corridoio, che hanno fatto i nomi anche di alcuni ex collaboratori di Charlie Whiting, come il vice Herbie Blash, oppure Colin Haywood, che ha anche trascorso un paio d’anni come vice di Masi prima di andarsene all’inizio del 2021, sebbene abbia mantenuto un ruolo di consulente della FIA. I nomi a sorpresa? Laurent Mekies, che tempo fa veniva descritto dalla FIA come sostituto di Whiting ma che poi è tornato in prima linea alla Ferrari, ma anche Steve Nielsen, con un passato con Tyrrell, Benetton e Renault, ma anche l’ex Alpine Marcin Budkowski. Insomma, altro che alternative. Masi ha davvero di che preoccuparsi. Le prossime settimane saranno decisive per capire cosa ne sarà di lui.