Michael Schumacher è uno dei più grandi piloti che mai si siano visti nel mondo della F1, per questo motivo le sue imprese sono immortali.
Ci sono dei personaggi del mondo dello sport che riescono entrare per sempre nell’immaginario collettivo, a essere considerati degli immortali a tutti gli effetti, alcuni che sono in grado di realizzare delle imprese che nessun altro avrebbe potuto fare, con Michael Schumacher che senza ombra di dubbio stato uno di quelli che ha realizzato le maggiori imprese e i maggiori traguardi dando al mondo della Ferrari la grande opportunità di sognare in grande.
Il periodo che stiamo vivendo in questo momento non è ancora il più lungo da un punto di vista di digiuno della vittoria della Ferrari, anche se si sta avvicinando in maniera sempre più pericolosa, dato che per ora sono 15 gli anni senza successi iridati, ma il peggio avvenne tra il 1979 e il 2000.
21 anni sono un periodo incredibile all’interno della F1, soprattutto quando ti chiami Ferrari e addirittura per due decenni completi non sei riuscita a vincere nemmeno una volta un Mondiale, arrivando un certo punto ad averti affidare al più grande di sempre: Michael Schumacher.
Sembra incredibile ma inizialmente il tedesco non era ben visto all’interno di Maranello, in particolar modo da quei tifosi che non avevano sopportato l’addio di Jean Alesi, pilota che aveva vinto si pochissimo con la Rossa ma che era sempre stato amato per il suo grande coraggio e anche una certa abilità tecnica.
Schumacher arrivò nel 1996, anno in cui la Ferrari era ancora ben lontana dal poter lottare per il titolo contro una Williams davvero imprendibile, tanto è vero che anche a Barcellona il copione sembrava essere già scritto.
Si trattava infatti del settimo appuntamento iridato di quella stagione, con la squadra di Hethel che ancora una volta partiva come grande favorita, tanto è vero che al termine delle qualifiche la prima fila era tutta Williams, con Damon Hill in pole position e accanto a lui Jacques Villeneuve.
Schumi era stato però in grado di strappare un ottimo terzo posto, ma la sua partenza il giorno successivo fu un vero e proprio disastro, tanto è vero che se li trovo nelle ultime posizioni della zona punti, ma quel giorno in Catalogna venne giù una pioggia davvero incredibile.
Si sa benissimo che sono stati pochissimi nella storia i piloti in grado di tenere testa a Schumacher durante un nubifragio, per questo motivo iniziò una straordinaria rimonta che portò il tedesco alla prima vittoria in Ferrari.
Quel giorno infatti è stato quello che ha portato per la prima volta il tedesco a salire sul gradino più alto del podio con la rossa di Maranello, al termine di una prestazione incredibile, e con un sorpasso proprio i danni di Alesi che è stato il definitivo passaggio di consegne tra l’ottimo pilota francese e la leggenda teutonica.
Ad aiutarlo ci penso anche un po’ di fortuna, perché si sa che la Dea bendata guarda sempre con grande gioia ai campionissimi, tanto è vero che Michael sfruttò l’uscita di pista di quel Damon Hill che a fine anno avrebbe vinto il Mondiale, il suo unico in carriera, ma quel giorno gli occhi erano tutti per Schumacher.
Schumacher trionfa a Barcellona: inizia la leggenda in Ferrari
Da quel momento in poi iniziò una storia a dir poco meravigliosa e sensazionale, perché Schumacher non può essere ricordato unicamente come un 7 volte campione del mondo, un traguardo che ancora oggi rappresenta un record assoluto da condividere con Lewis Hamilton, eppure su questa unica definizione è veramente riduttiva.
Il tedesco ha rappresentato la perfezione assoluta in pista, perché ha avuto davvero tutte le caratteristiche dei grandissimi campioni, riuscendo ad arrivare al 10 in pagella in ogni circostanza, sapendo essere uno dei più veloci in assoluto sia in qualifica che in gara, andando oltre le difficoltà atmosferiche nel corso della carriera diventando anche un gestore di primo livello.
Per questo motivo nessuno pensa a Schumacher unicamente per determinate caratteristiche, possiamo pensare a un Senna come il re della velocità, oppure ricordarci delle grandissime imprese di Alain Prost nel momento in cui c’era da gestire la gara e gestire un vantaggio in classifica virgola.per Michael invece non è così.
Lui è stato a tutti gli effetti il pilota più completo che mai si sia visto, riuscendo tenere delle imprese sensazionali, anche se i suoi detrattori non hanno mai dimenticato di sottolineare il fatto che abbia sempre vinto con grandi monoposto, ma questa è anche la normalità dei fatti.
Bisogna anche ricordare in certi casi quando sfiorò il successo con macchine palesemente inferiori, un esempio è proprio l’anno successivo nel 1997 quando la Rossa non era ancora i livelli della Williams, e invece andò veramente un passo da quel traguardo, nonostante un’ultima gara che lascio molto l’amaro in bocca.
A Barcellona quel giorno nel 1996 inizio a tutti gli effetti il mito del campione tedesco a bordo di una Ferrari, realizzando subito una grandiosa impresa, forse una delle gare più fantastiche che si siano mai viste da parte di un pilota a bordo di una vettura di F1, perché quella Ferrari 310 era davvero molto complicata da guidare, ma nonostante questo Lucia farla volare sull’acqua, perché in pochi sono stati leggendari come l’unico e inimitabile Michael Schumacher.