La leggenda di Michael Schumacher è legata a doppio filo con la storia della F1. Scopriamo un episodio che è passato alla storia.
Di Michael Schumacher ne sentiamo parlare sempre più raramente. Il terribile incidente che lo ha visto coinvolto il 29 dicembre 2013 sulle nevi di Meribel lo ha portato dapprima a rischiare la vita, per poi finire in coma profondo per diversi mesi. In seguito, nonostante il risveglio, sulle sue condizioni si è sempre mantenuto il massimo riserbo.
Di sicuro non si sa molto, ma da quanto è emerso la situazione non è per nulla positiva. Il sette volte campione del mondo sembra essere bloccato a letto con pochissime possibilità di interagire con i suoi affetti, che hanno deciso di fornire pochissime informazioni sulla vicenda. Forse, perché di reali novità non ce ne sono da troppo tempo.
Quanto accaduto a Schumacher resta assurdo ed inspiegabile, considerando che si tratta prima di tutto di un uomo che ha rischiato la vita per trent’anni sulle piste di tutto il mondo, per poi vedersi l’esistenza compromessa da una caduta sugli sci. Il tedesco, idolo dei tifosi della Ferrari, si era ritirato da poco più di un anno, avendo deciso, nel 2010, di tornare nel Circus con la Mercedes.
La chiamata del team di Brackley lo vide rispondere positivamente, e dopo quattro anni dal primo addio alle corse sotto i colori del Cavallino, Michael Schumacher si rimise in gioco sulla freccia d’argento. Purtroppo per lui, la Mercedes era ben diversa da quella attuale, e la sua esperienza con gli anglo-tedeschi non fu per niente positiva.
L’unico podio arrivò nel 2012, con un terzo posto ottenuto nel Gran Premio d’Europa disputato a Valencia. Per il resto, furono solo delusioni. Verso la fine di quel campionato, il Kaiser di Kerpen annunciò il ritiro, cedendo il suo volante a Lewis Hamilton, colui che ne avrebbe battuto tutti i record grazie a quella monoposto.
Il 25 novembre del 2012, esattamente nove anni fa, Schumacher disputò la sua ultima corsa in carriera, in occasione del Gran Premio del Brasile. Gli occhi, quel giorno, non erano tutti per lui, in quanto Sebastian Vettel e Fernando Alonso si stavano giocando il titolo mondiale. Sia il pilota della Red Bull che quello della Ferrari erano a caccia del terzo alloro iridato, in una gara folle condizionata dalla pioggia ad intermittenza.
Il tedesco ebbe un contatto al primo giro, che lo costrinse a finire in fondo per poi risalire grazie ad una splendida rimonta. A pochi passaggi dal termine, Seb aveva bisogno di alcuni sorpassi per raggiungere la posizione che gli avrebbe garantito il titolo. L’ultimo di questi avvenne ai danni di Michael stesso, in uscita dalla Curva 4, che gli consegnò di fatto la certezza matematica del trionfo.
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A fine gara, tra Vettel e Schumacher ci fu un abbraccio sincero, un vero e proprio passaggio di consegne. Il sette volte campione abdicava definitivamente, facendo spazio a quello che tutti, sino a pochi anni prima, chiamavano “Baby Schumy”. Sebastian vinse un altro campionato nel 2013, per poi cedere il passo alle dominanti Mercedes che non hanno più dato speranze agli avversari. Nelle foto, il pilota Red Bull abbraccia il connazionale, al termine di una corsa folle che è entrata di diritto nella storia della F1. Il tempo, da quel momento, è passato davvero in fretta.
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