Nel 2021 ha debuttato Mick Schumacher, figlio del Kaiser di Kerpen. Scopriamone i segreti e le prospettive sul futuro nel Circus di F1.
Il mondo della F1 è ricco di storie familiari. Tanti sono i padri che hanno corso nel Circus ed a cui hanno succeduto, nel futuro, i propri figli. L’ultimo caso è quello di Mick Schumacher, figlio del sette volte campione del mondo, il quale ha debuttato con la Haas in questa stagione con tanta voglia di fare esperienza per il futuro.
I casi più celebri di dinastie di piloti riguardano gli Andretti, i Fittipaldi, ma i più vincenti sono stati senza dubbio i Villeneuve, con Gilles e Jacques, e la famiglia Hill. Attualmente, questi ultimi, sono gli unici ad aver vinto il mondiale con due membri distinti della nucleo familiare. Graham vinse il campionato nel 1962 con la BRM, per poi ripetersi nel 1968 con la Lotus. Damon fu campione nel 1996 con la Williams, stessa vettura che regalò l’iride a Jacques Villeneuve l’anno successivo.
La vita di Mick Schumacher è sempre stata contraddistinta dalla grande pressione, una cosa naturale quando porti un cognome di quel genere. Il figlio d’arte nacque il 22 marzo 1999 a Vufflens-le-Chateau, in Svizzera. La madre è Corinna Betsch, la moglie del Kaiser di Kerpen che si sposò con il campione tedesco nel 1995. La coppia ha un’altra figlia, Gina Maria, nata nel 1997.
L’esordio sui Kart di Mick è targato 2008, a soli nove anni, ma corse con il cognome della madre per evitare di attirare attenzioni. Fino al 2014 va in pista con il soprannome “Mick Junior”, ottenendo le sue prime vittorie appunto sui Kart. Quell’anno è drammatico per la famiglia Schumacher, visto che il 29 dicembre 2013 Michael finisce in coma, a seguito del tremendo incidente sulle nevi di Meribel.
Mick Schumacher, la carriera ed il dramma personale
Da quel momento, la vita del giovane Mick Schumacher cambiò per sempre. Il figlio d’arte dovrà portare il peso di quel cognome senza la protezione e l’appoggio paterno, ma con la consapevolezza di avere le qualità per diventare un grande. Il suo forte non è il talento puro, ma la caratteristica di essere un gran lavoratore. Uno alla Nico Rosberg.
Il primo grande titolo arriva nel 2018, quando si impone nella Formula 3 europea con il Prema Powerteam, squadra italiana che lo seguirà anche in Formula 2. Ed è proprio in questa categoria che Mick approda nel 2019, dove conquista il primo trionfo in Gara 2 sul tracciato di Budapest.
Come accaduto nel passato, la grande dedizione al lavoro lo premia nel 2020, dove a seguito di un campionato molto regolare e costellato da soli due successi a Monza e Sochi, il tedesco si laurea campione della serie. I tempi sono maturi per il passaggio più difficile, per l’approdo in F1.
Nel marzo del 2019, il classe 1999 si era reso protagonista di un commovente test a bordo della Ferrari SF90 sul tracciato del Bahrain, per poi girare ad Hockenheim con la F2004 di papà Michael, due ore prima del GP di Germania. La stessa esibizione verrà ripetuta nel settembre 2020 al Mugello, in occasione dell’unica visita del Circus presso il tracciato toscano.
Schumacher jr, in F1, non entra di certo dalla porta principale: è la Haas che si assicura il talento teutonico, affiancandolo a Nikita Mazepin, un russo poco propenso alle buone maniere. La prima parte del mondiale 2021 è caratterizzata da molti errori, ma anche da prestazioni sorprendenti. Sia in Francia che in Turchia infatti, Mick riesce a portare questa monoposto in Q2, un vero miracolo considerando la differenza di prestazioni con gli altri.
Mick, lo aspetta un futuro glorioso
L’attitudine al lavoro ed all’impegno, che caratterizzava anche papà Michael, potrebbero proiettare il debuttante verso un avvenire roseo. C’è già chi parla di un suo futuro approdo in Ferrari tra 2024 e 2025, o chi lo vede in Alfa Romeo al termine del mondiale 2022. Per la prossima stagione, il contratto con il team di Gene Hass è già stato rinnovato.
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Le speranze dei fans di Michael sono tutte riposte nel suo erede, che nel documentario dedicato al padre non ha nascosto la sofferenza che si prova nel non poterci comunicare. Sarebbe stato bellissimo vedere Mick a colloquio con il Kaiser nei box di F1, per poterne ascoltare i consigli ed i rimproveri. La speranza di tutti è che un miracolo, prima o poi, possa accadere.