Dopo un avvio di campionato complesso tra errori e incidenti, Schumacher ha saputo riprendersi e adesso arrivano pure i complimenti di un ex.
Il team principal della Haas Gunther Steiner lo aveva ipotizzato. Riuscire a centrare per la prima volta la top 10 avrebbe potuto sbloccare Mick Schumacher e così è accaduto. Dopo l’ottavo posto artigliato a Silverstone, impreziosito dall’avvincente duello con Max Verstappen il figlio di Michael ha bissato in Austria chiudendo addirittura sesto al termine di una corsa solida e belle battaglie.
Messo sotto pressione dal possibile licenziamento in ottica 2023, il tedesco ha dunque reagito al meglio sebbene ancora non possa proclamarsi salvo. In Francia e in Ungheria, ovvero negli ultimi due round prima della pausa estiva, dovrà dare prova di aver effettivamente fatto passi avanti concreti.
Schumacher dalle stalle alle stelle
Troppi sono stati i suoi momenti di défaillance da inizio 2021, di conseguenza, se vorrà conservare il sedile nella scuderia americana, dovrà tirare fuori qualche prestazione degna di nota. Al di là del suo avvenire, la capacità di rialzarsi dopo tante batoste non è passata inosservata.
Damon Hill, ad esempio, grande rivale di Schumi Sr. a metà anni ’90, ha riconosciuto al ragazzo una certa abilità. “Sembrava in un limbo. In primavera infatti, la sua situazione era infernale con i botti importanti di Jeddah e Montecarlo, ma poi ma ha saputo riprendersi. Una forza mentale che mi ha impressionato“, ha affermato al podcast F1 Nation.
“A volte ci si trova davanti ad un punto di svolta, che sia un cambiamento nel team o delle criticità da affrontare. Lì ti rendi conto che la tua carriera potrebbe finire in un lampo com’è cominciata e sei in grado di tirare fuori del potenziale che non sapevi di avere“, ha spiegato il campione ’96.
Analizzando il percorso nelle categorie minori del 23enne, l’ex Williams ha evidenziato come la sua condotta non sia stata delle più lineari. “In F2 ha faticato, però alla fine ha vinto. Suo padre al contrario era sbocciato nell’immediato. Personalmente ero convinto che sarebbe stata solo questione di tempo. Inoltre non deve essere facile avere vicino, in una stagione come quella del 2022, con pilota esperto come Kevin Magnussen”, ha proseguito nella riflessione asserendo come la F1 sia una competizione serrata e in cui gli obiettivi sono continuamente rivisti.
“Anche se fai il massimo, all’improvviso realizzi che non è sufficiente. Ascolti te stesso e cerchi di tirare fuori quel plus necessario. Altrimenti non ci sono chance di andare lontano“, ha concluso illustrando cosa prova un corridore quando si trova a dover brillare in mezzo ad altri diamanti.