Dopo un primo anno di apprendistato, Schumacher ora punta a nuovi traguardi. E Ammette di essere “osservato” (e attratto) dalla Ferrari.
Non è un momento facile quello che sta vivendo la Haas. Dopo aver perso lo sponsor principale Uralkali per via delle conseguenze sui partner russi dell’entrata in guerra in Ucraina e l’allontanamento anche di Nikita Mazepin, il team americano non solo è alla ricerca di un nuovo pilota ma anche di sponsor. E in un mondo come quello della F1 dove il denaro è fondamentale, le preoccupazioni per la sua sopravvivenza aumentano. Come aumentano quelle di Mick Schumacher, giovane talento della Haas, al suo secondo anno in F1.
Il figlio del grande Michael Schumacher sta entrando nella sua seconda stagione con il team, che ha vissuto un 2021 davvero pessimo, sempre in fondo al gruppo. Ma il tedesco non sembra per nulla pentito della sua scelta.
Schumacher, ora si cambia obiettivi
“Sono felice qui e vado d’accordo con tutti”, ha detto Schumacher al quotidiano tedesco Bild. “È fantastico che come pilota io abbia già una grande influenza sullo sviluppo e sull’assetto della vettura. Cresco insieme alla squadra”, ha ammesso. La Hass del 2022 vuole davvero dare una svolta, ma servirà davvero molto lavoro per tornare a lottare almeno per metà griglia.
Anche perché ora c’è da pensare anche a tutto il caos che è successo in queste settimane nel team. “Abbiamo cercato di mantenere l’attenzione sulle corse – ha ammesso Schumacher -. Naturalmente, è stato tutt’altro che facile con tutti i terribili eventi in Ucraina”.
La Haas ha sacrificato la sua stagione 2021 proprio per puntare tutto sul 2022. E dopo i primi test a Barcellona, Mick si è detto positivo sulla nuova vettura: “Penso che possiamo puntare più in alto. Non vedremo quanto siamo veramente bravi e se sarà abbastanza se non nel primo weekend di gara in Bahrain. Se abbiamo l’auto che pensiamo di aver sviluppato negli ultimi mesi, sembra promettente. Abbiamo lavorato sodo. Il problema è che solo alla prima gara in Bahrain tutte le squadre metteranno le loro carte in tavola. Tutti i tempi sul giro e le impressioni dei test precedenti sono secondari”.
Nonostante abbia trascorso la maggior parte del suo tempo in fondo alla griglia nel 2021, Schumacher pensa positivo e confessa di aver imparato tanto dall’ultima stagione: “E’ stata difficile a causa della macchina che non era al top, ma ci sono state anche cose positive, come il duello con Max Verstappen in Ungheria. Sapevamo che non sarebbe stato un anno in cui avremmo potuto avere grandi speranze di successo. In media sono arrivato 16°. Per quello che avevamo a disposizione era decente. L’ho sempre saputo: si tratta di imparare, e l’ho fatto“.
E ora fissa gli obiettivi per la prossima stagione: “La mia conoscenza delle gomme da 18 pollici è leggermente migliore rispetto agli altri grazie alla Formula 2. Abbiamo già guidato con i cerchi da 18 pollici. Quell’anno riuscii a vincere il campionato. Quindi ha funzionato davvero bene allora. Ma gli altri piloti raggiungeranno questa conoscenza molto rapidamente. Tutti nella squadra sono molto motivati. È importante mantenere viva questa atmosfera con buoni risultati. Ma devi sempre fissare i tuoi obiettivi un po’ più in alto di quanto siano realistici”.
Un sogno chiamato Ferrari
Per quest’anno, Mick Schumacher sarà anche pilota di riserva alla Ferrari e ha ammesso che tutti sulla griglia lavorano per presentare la migliore versione di se stessi in modo che possano correre per i migliori team. E anche lui non è da meno: “È bello vedere che le mie prestazioni della scorsa stagione sono state viste e premiate con il posto di riserva alla Ferrari. Ma il mio focus è su Haas quest’anno. Devo correre qui. Quello che accadrà in futuro lo vedremo più avanti”.
“Anche per i piloti che guidano per Ferrari, Mercedes o Red Bull sanno che devono portare risultati. La Formula 1 guarda le prestazioni. Se non le porti, non farai parte della Formula 1 a lungo”, ha detto senza giri di parole Schumacher. Che un pensierino sulla Rossa lo fa eccome: “La pressione non sarebbe troppo grande. La Ferrari è il sogno di ogni pilota. È la squadra più antica e più grande della Formula 1. Tutti vogliono guidare per il Cavallino Rampante”. E lui ancora di più, visto che realizzerebbe anche il sogno di papà Michael.