La carriera di Mick Schumacher in F1 è solo agli albori. Andiamo a scoprire perchè il figlio di Michael può puntare in alto in futuro.
Uno dei volti nuovi della F1 è sicuramente Mick Schumacher, il quale figura tra i più attesi visto il cognome che porta sulle spalle. Il tedesco, neanche a ricordarlo, è il figlio di Michael, sette volte campione del mondo e ricordato con venerazione dai fan per aver risollevato la Ferrari dopo anni di delusioni.
Mick è nato il 22 marzo del 1999 in Svizzera, vicino Morges. La sua infanzia coincise con i trionfi del padre nel team di Maranello, che lo resero un’icona mondiale. Il giovane rampollo si dedicò sin da subito alle corse, e visse sulla sua pelle la tragedia del genitore avvenuta ormai otto anni fa sulle nevi di Meribel.
Da quel momento in poi, Schumacher jr non ha più potuto contare sull’aiuto di Michael, dovendo farsi strada nel motorsport da solo. La prima vittoria importante arriva in Formula 3 Europea, dove vince il titolo nel 2018 con la Prema. Successivamente passa in Formula 2, e dopo una annno di apprendistato, mette le mani sul titolo nel 2020. I tempi per l’arrivo in F1 erano ormai pronti, e la Haas decide in ingaggiarlo al fianco di Nikita Mazepin.
Il debutto è avvenuto in Bahrain a marzo, sulla pista dove, due anni prima, testò la Ferrari SF90 nei test post-gara, per l’emozione generale di tutti gli appassionati. Com’è ovvio che sia, Mick spera in una monoposto migliore per il prossimo anno, con quel sogno di arrivare a guidare per il Cavallino rampante in un futuro non troppo lontano.
Mick Schumacher, ecco perché ricorda Michael
Essere figlio di un campione di quel calibro non dev’essere facile, perché la pressione fa parte di te sin da quando metti piede per la prima volta su un kart. Mick Schumacher cerca di scacciarla evitando paragoni con il padre, del quale ha parlato solo nel documentario su Netflix: “Darei tutto per averlo accanto e poter apprendere da lui qualcosa di importante“. Ammise il giovane pilota con gli occhi pieni di lacrime.
Di lui ha parlato il suo “capo”, vale a dire Guenther Steiner, team principal della Haas. In un’intervista a Sport1, il manager alto-atesino ha usato parole di elogio per la sua giovane promessa, e riguardo al futuro non esclude traguardi importanti per lui: “Mick ha tutto ciò che serve per far bene, anche se è impossibile dire se sarà o meno un campione del mondo“.
“Io credo molto in Mick, lui sa che vuole riuscire a vincere un titolo, ed anche l’essere motivati può fare la differenza. Più sei bravo, più puoi prendere la decisione giusta, scegliendo di puntare su un team competitivo che accetta di farti correre per loro. Riguardo a questa stagione, credo che debba essere contento di ciò che ha imparato, può essere una buona preparazione per il 2022. Mick è ancora molto giovane, e la Formula 1 è un mondo complicato“.
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Riguardo alle somiglianze tra Mick e Michael Schumacher, Steiner ha voluto aggiungere: “Lui è proprio come il padre, così mi dicono i ragazzi della Ferrari. Lui esce con tutti, cerca di svagarsi con coloro che sono nel box, cercando di dare una mano in una stagione per noi molto difficile. E per il futuro, questo lo aiuterà molto“.