Dramma nel calcio femminile. Una giovane atleta è stata protagonista di un disgustoso episodio ad opera di ignoti tifosi.
Chi ha detto che per i professionisti, i social siano solo un male? Certo, a volte sono una distrazione, ma in tante occasioni, proprio questo mezzo dà sfogo a calciatori, cestisti, piloti, come è accaduto per Lewis Hamilton e non solo.
Infatti, a servirsi della visibilità del web, è stata anche la giovanissima calciatrice della squadra Osasuna femminile B, Karolina Sarasua García, soltanto 17 anni e vittima di minacce dagli spalti, a dir poco vergognose.
Calcio femminile, le minacce subite: tutto pubblicato
Non è forse la prima volta, che la povera Karolina è costretta ad ascoltare stupide minacce per il semplice motivo di essere una calciatrice. L’ultima volta non le sarà andata giù e così, la giovanissima calciatrice a casa ha deciso di prendere carta e penna e scrivere tutto, ma non per tenerlo per sé.
Il biglietto dove la diciassettenne ha riscritto le frasi al suo indirizzo, la stessa giocatrice l’ha pubblicato sui social, così che tutti possano sapere. La sua squadra, giocava contro il Nueva Montaña e lei in campo, era costretta ad ascoltare cose come: “Vengo a violentarti”, “Veniamo a violentare tutta la tua squadra”, “Ti si vede il tanga”, ed ancora altri epiteti a sfondo sessuale.
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Davvero non si spiega come degli individui possano pensare di avere il diritto di usare frasi del genere, con il solo intento di distrarre un’avversaria, quando basterebbero magari dei fischi e ci si potrebbe, anzi, dovrebbe, fermare lì. La ragazza, nata nel 2004 ha fatto una coraggiosa scelta che ha avuto per fortuna un seguito. Il presidente del team avversario ha subito affermato di stare dalla parte delle ragazze dell’Osasuna e che metterà a disposizione della polizia tutto il materiale video della gara, per poter individuare i responsabili. Nella speranza che ciò accada in fretta, ecco cosa ha scritto la giovane Karolina su Twitter, dopo aver pubblicato il suo foglio: “Grazie mille a ciascuno di voi per aver dedicato un po’ di tempo per supportare me e la mia squadra. Vi siamo grati e speriamo che ciò che abbiamo vissuto non accada più a nessun altro”.