Morbidelli torna a parlare dei suoi problemi con la Yamaha M1: il pilota ha le idee chiare, ma trovare la soluzione non è semplice.
Anche al Sachsenring è arrivato un altro risultato negativo di Franco Morbidelli in questa stagione. Il romano non riesce a uscire da una crisi nella quale è entrato fin dall’inizio del 2022.
Nonostante ce la stia mettendo tutta, non riesce ad avvicinarsi al livello del compagno di squadra Fabio Quartararo. Quest’ultimo sta facendo una differenza evidente in sella alla Yamaha M1, una moto con la quale Frankie non è in grado di essere sufficientemente competitivo.
Per sua fortuna ha un contratto che è valido anche per il 2023, altrimenti è difficile pensare che il team lo avrebbe confermato. Tutti conoscono il talento di cui è dotato, però evidentemente con il prototipo di Iwata non è capace di esprimerlo. Un vero peccato non rivederlo veloce come nel 2020, quando fu vice-campione del mondo MotoGP con il team Petronas guidando una moto dell’anno prima.
Yamaha MotoGP, Morbidelli spiega i suoi problemi con la M1
Morbidelli dopo il Gran Premio di Germania è tornato a ribadire quali siano i problemi che affronta in sella alla Yamaha: “Quando c’è molto grip – riporta Motorsport-Total.com – per me ci sono difficoltà. Con gomma più vecchia, ad esempio dopo qualche giro di gara, mi trovo bene. Invece con la gomma nuova faccio fatica”.
Il pilota romano non riesce ad essere veloce quando monta pneumatici nuovi e dunque ha la migliore aderenza. Si trova più a suo agio a guidare quando i pneumatici sono più consumati. Questa situazione gli rende molto complicato conquistare una buona posizione nelle qualifiche ed essere efficace nei primi giri delle gare. Poi, pur avendo magari un discreto passo durante la corsa, comunque fatica a sorpassare e a recuperare. Un quadro davvero negativo e che pare difficile da migliorare.
Morbidelli non si arrende, ma non è semplice affrontare questo scenario che non si aspettava: “Le stiamo provando tutte per sviluppare il potenziale della moto anche con gomme nuove. Ci stiamo impegnando davvero”.
Forse in casa Yamaha non è stata una mossa giusta quella di separare Frankie da Ramon Forcada, suo capotecnico nel team Petronas. I due avevano un ottimo feeling e magari l’ingegnere spagnolo sarebbe riuscito ad aiutarlo a essere più veloce. Comunque Patrick Primmer, che affianca il pilota, sta dando tutto sé stesso per arrivare a una soluzione. Si spera di intravedere la luce in fondo al tunnel presto.