Ospite al Festival dello Sport di Trento, Paolo Simoncelli è tornato a parlare della tragica scomparsa del figlio avvenuta dieci anni fa.
Il 23 ottobre 2011 è un giorno terribile per tutti gli appassionati di motorsport e per i tifosi di Marco Simoncelli. Destinato ad una straordinaria carriera in MotoGP, in quella maledetta data nei primi giri del Gran Premio della Malesia, si spense una delle stelle più importanti del motociclismo italiano.
Sul circuito di Sepang si consumò un dramma che è rimasto ancora negli occhi di tanti amanti delle due ruote. Il campione europeo classe 125 del 2002 e campione del mondo classe 250 nel 2008 era nel pieno della sua maturazione agonistica. Dopo un bel primo anno in MotoGP, concluso con 125 punti e l’ottavo posto in classifica piloti, il 2011 si era aperto con un brillante quinto posto in Qatar. La stagione di Marco Simoncelli fu un crescendo di performance di alto profilo a cui susseguirono anche i primi podi in carriera nella top class. Prima del Gran Premio di Sepang, il pilota della Honda era riuscito ad ottenere in Australia uno straordinario secondo posto.
Simoncelli, un vuoto incolmabile
A dieci anni di distanza dal tragico evento della Malesia, Paolo Simoncelli, papà di Marco, è intervenuto a Trento per ricordare suo figlio. “Dieci anni senza Marco fanno male, tanto. Cosa è successo nel frattempo? Io e la mamma abbiamo cercato di sopravvivere, impegnandoci nella fondazione e nella squadra corse. Non ci rattrista parlare di lui, lo facciamo volentieri. Anche perché rifaremmo tutto: lui era felice e questa cosa, per un genitore, è la più importante”, ha spiegato Paolo Simoncelli.
Il commovente aneddoto di una giornata drammatica per il motorsport nelle parole del padre di Sic. “Ricordo il silenzio del paddock incredibile, un silenzio assordante, ce l’ho ancora nelle orecchie – ha raccontato il papà di Marco Simoncelli – e poi l’abbraccio di Pedrosa, uno dei suoi peggiori rivali. È stato il primo, è arrivato subito, ancora oggi ci abbracciamo: mi ha trasmesso qualcosa di speciale. Era come se avesse voluto fare pace con Marco”.
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Marco è venuto a mancare proprio quando stava iniziando a dimostrare tutto il suo talento nella classe regina. “Era entusiasta della crescita della cilindrata nella MotoGP, la moto se la sentiva benissimo. Avremmo visto dei duelli con Marquez in cui ci saremmo divertiti“, ha concluso Paolo Simoncelli.