Le moto incarnano il fascino immortale per la velocità. Quest’ultima rappresenta un elemento indispensabile per ogni biker che si rispetti.
Era il 1999 quando debuttò sul mercato la Suzuki Hayabusa. Il mondo rimase sconcertato dalle performance della moto giapponese che segnava sul tachimetro un limite di 350 km/h. Il termine “Hayabusa” indica il falco pellegrino, l’animale più veloce del mondo. Se l’uccello è capace di arrivare a 312 km/h, i proprietari della prima serie della stradale della Suzuki sbloccavano il limitatore per spingere la Hayabusa abbondantemente oltre i 300 km/h. Scoppiarono delle polemiche sulla velocità del mezzo e il costruttore nipponico fu costretto ad inserire un limitatore che impedisse ai centauri di oltrepassare i 299 chilometri all’ora.
La Suzuki Hayabusa nel tempo si è rinnovata, l’appeal del motore quattro cilindri da 1.340 cc è entrato di diritto nel cuore degli appassionati. Ha tenuto intatta la sua identità e ha continuato a puntare su una aerodinamica estrema. Le sue linnee larghe e massicce l’hanno resa un cult tra le moto più veloci della storia. La velocità di punta di 312 km/h, ancora ora, rappresenta un dato spaventoso. In seguito alla convenzione firmata con gli altri marchi giapponesi al massimo si possono sfiorare i 300.
Nella speciale classifica delle moto di serie più veloci della terra, non si può non citare un gioiello made in Italy. Progettata e realizzata da Maurizio Tamburini, la MV Agusta F4 1000 R132 è una delle moto più veloci mai costruite. Leggera, scattante anche da fermo, è la massima espressione della tecnologia nostrana. La MV è capace di arrivare a 312 km/h grazie ad una erogazione da paura. Da fermo la moto scatta da 0 a 100 km/h in soli 2,7 secondi. Pensata per la pista la F4 1000 R312 è stata venduta in versione limitata al costo di 100.000 euro, mentre l’edizione base presentava un prezzo di listino intorno ai 42.000 euro.
Nel panorama attuale delle moto di serie c’è un mostro giapponese che prende il nome di Ninja H2R. La super stradale della Kawasaki ha un motore sovralimentato 998 cc, la potenza è di 326 cavalli e 240 kW. La velocità massima fatta registrare dalla due ruote nipponica è di 400 km/h. Se non ci credete il video in basso vi scioglierà ogni dubbio.
Il record è stato fatto sul rettilineo immenso del ponte del Golfo di Izmit in Turchia. A 50 km di distanza da Istanbul, Kenan Sofuoglu, campione mondiale Supersport nel 2007, 2010, 2012, 2015 e 2016, ha raggiunto l’incredibile soglia dei 400. Sul quarto ponte più lungo del mondo si è cercato il momento ideale per segnare il nuovo record. Alle prime luci dell’alba il pilota ha raggiunto la velocità massima in soli 26 secondi. Kenan Sofuoglu ha utilizzato una tuta di pelle speciale con diverse appendici aerodinamiche. L’obiettivo del turco era quello di arrivare alla straordinaria velocità di punta in meno di 30 secondi per scongiurare il rischio di uno scoppio di una mescola.
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Il centauro aveva già provato a raggiungere i 400 ma c’è voluto del tempo e un grande lavoro per ottenere questo primato. Inizialmente i tecnici della Kawasaki avevano dichiarato che la velocità massima della Ninja H2R fosse 380km/h. Dopo numerose ricerche e analisi, sono riusciti a spingere la stradale a quota 400. La moto ha un costo elevato, tuttavia va ricordato che è ispirata ai bolidi della MotoGP. Presenta soluzioni tecnologiche estreme, come la super trasmissione che consente cambi di marcia repentini. I dati sulle prestazioni sono una diretta conseguenza di anni di lavoro dei geni della casa nipponica. Il prezzo di listino della H2R è di 53.000 euro. Per chi si volesse accontentare di prestazioni più umane la Kawasaki propone il modello H2 a 26mila euro.
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