I piloti della Suzuki, Alex Rins e Joan Mir, hanno rilasciato delle dichiarazioni infuocate dopo l’annuncio dell’uscita di scena della casa giapponese dalla top class.
E’ davvero assurdo che i membri del team Suzuki non fossero a conoscenza delle decisioni dei vertici del marchio nipponico. Gli uomini e le donne della squadra hanno lavorato duramente per portare in alto il bolide di Hamamatsu e hanno ricevuto una doccia fredda. Nella classifica delle squadre della MotoGP il Team Suzuki Ecstar è primo con 125 punti, 16 in più dell’Aprilia.
Il balzo in avanti di Alex Rins ha dato nuova linfa alla squadra, dopo lo straordinario risultato di Joan Mir, campione del mondo 2020. Dopo i test di Jerez de la Frontera, la decisione irremovibile del management della casa nipponica è stata comunicata a tutti i membri del team. I dirigenti sono rimasti sconvolti e i piloti spiazzati. Una decisione unilaterale che ha preso alla sprovvista anche la Dorna che aveva firmato un contratto con la Suzuki fino al termine della 2026.
L’ufficialità definitiva è arrivata nelle ultime ore. L’uscita di scena della Suzuki rappresenta un danno inimmaginabile per il Paddock. L’aspetto paradossale ruota sulla totale noncuranza degli accordi siglati per le prossime stagioni. Tutti i membri della squadra sono finiti ora nei guai. Un costruttore in meno determina un danno d’immagine e meno introiti per la MotoGP. L’aspetto ancor più paradossale è che i centauri della casa nipponica sono in piena lotta per traguardi molto ambiziosi. Alex Rins è quarto a 20 punti dalla vetta, mentre Joan Mir occupa la sesta posizione a pari merito con un candidato al titolo come Pecco Bagnaia.
Non è la prima volta che la Suzuki gioca un brutto scherzo agli organizzatori della classe regina, avendo mollato in passato in occasione del cambio di regolamento tecnico che aveva imposto una nuova cilindrata. La Suzuki tornò in MotoGP nel 2015 e, lentamente, era riuscita a scalare le classifiche, fino al successo iridato di Joan Mir nel pazzo campionato 2020. Tanti ex centauri hanno bacchettato la casa giapponese per la loro scelta.
Alex Rins è stato autore di un ottimo inizio di stagione. Lo spagnolo ha strappato una terza posizione in Argentina e si è poi ripetuto negli Stati Uniti con un ottimo secondo posto. La GSX-RR è stata migliorata con tantissime soluzioni tecniche all’avanguardia. La moto è tra le migliori del lotto ed è un vero peccato che uscirà di scena al termine dell’annata. La Dorna non rimarrà a guardare in modo passivo e potrebbe nascere una causa milionaria che avrebbe delle pesanti ricadute per entrambe le parti.
Il pilota spagnolo, alla vigilia del GP di Francia, è stato intervistato da Marca. Rins ha dichiarato: “Dopo il test di Jerez, Livio Suppo e Sahara mi hanno portato in ufficio e me lo hanno detto. Ho pianto perché ho dato tutto per questa squadra da quando sono venuto qui, per avere una moto vincente. Anche per tutti i componenti della squadra. È stato un duro colpo. Non è stato facile da assimilare”.
La Suzuki è come una grande famiglia molto unita e la decisione è stata una beffa. “È difficile, è difficile da capire. Siamo primi nelle squadre, stiamo lottando per il Mondiale. La decisione è quella che è e non può essere cambiata. Non lo condivido, ma dobbiamo rispettarlo. Con il presidente della Suzuki il mio rapporto è sempre stato molto amichevole. Mi ha anche mandato i complimenti quando è nato mio figlio. Ora non ho avuto nessuna notifica. Questa squadra è la migliore che abbiamo mai avuto in Suzuki, vogliamo dimostrare che si sbagliavano. Il piano era per continuare con la Suzuki e stavo per firmare. Il mercato è cambiato. Joan ed io dobbiamo andare da qualche parte. Non voglio niente di male per gli altri piloti, ma ora, ci sono due strade: o crollare o avere successo“.
C’è un aspetto, inoltre, non di poco conto. “Quello che ci hanno detto è che c’è un budget per tutto l’anno. I meccanici sono stati distrutti. E quelli dal Giappone, ancora di più. A Montmeló avremo un nuovo pacchetto aerodinamico. Ho fiducia. Sarebbe molto bello andare al Gala di Valencia per vincere il titolo per squadre o piloti per il povero giapponese (Sahara). Ma non cambierà nulla“.
E’ dello stesso avviso anche il compagno di squadra. “Ho pensato tanto a tutti i ragazzi della squadra, sarà difficile inserirli in altri team. Non so davvero quale sarà la soluzione. Non se lo meritano, non ce lo meritiamo, ma dobbiamo cercare di salutarci nel miglior modo possibile”, ha spiegato Joan Mir a motogp.com.
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