La MotoGP sta vivendo un periodo complicato. I grandi della generazione passata si sono ritirati, ed oggi c’è un vuoto di potere.
Il Circus della MotoGP deve fare i conti con una dura realtà: le generazione d’oro, fatta di imprese straordinarie e duelli epici, è ormai terminata. Nel 2019 ha detto basta Jorge Lorenzo, che dopo una terribile stagione in Honda ricca di infortuni e delusioni ha deciso di appendere il casco al chiodo. Anche Dani Pedrosa ha annunciato l’addio, ed in questo 2021 è toccato a Valentino Rossi lasciare il Motomondiale.
Da una decina di anni quasi, in particolare dalla fine del 2012, il mondo delle due ruote ha dovuto salutare Casey Stoner, uno dei rider più talentuosi ed incredibili della storia, l’unico capace di portare la Ducati al titolo mondiale piloti nel lontano 2007. Il ritiro dell’australiano fu un duro colpo, ma c’erano tanti altri piloti che rendevano le gare avvincenti ed appassionati.
Lentamente, ma in modo inesorabile, la MotoGP si è ritrovata a perdere pezzi nelle ultime stagioni. Va chiarito che i piloti odierni sono tutt’altro che lenti, ma come hanno sottolineato diverse personalità del motociclismo, sono i caratteri ad essere diversi, forse troppo.
Recentemente, Valentino Rossi aveva messo in luce un aspetto fondamentale ai microfoni di Guido Meda: “In passato potevi dire tutto ciò che ti passava per la testa, c’erano rivalità sentite. Oggi, anche per colpa del mondo social, bisogna essere molto più attenti, e stringersi la mano in ogni caso“.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Max Biaggi, che aveva affermato che la generazione di piloti straordinari aveva imboccato il viale del tramonto proprio con il ritiro del “Dottore”. Oggi la scena è in mano ai giovanissimi, ma l’impressione è che, rispetto al passato, qualcosa sia cambiato. Forse, anche troppo.
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La MotoGP oggi è dominata da una generazione di rider molto talentuosi, che sono pronti a dominare gli anni futuri. Con i gravi infortuni subiti da Marc Marquez a cavallo delle ultime due stagioni, il Motomondiale ha conosciuto due nuovi campioni del mondo: Joan Mir con la Suzuki nel 2020 e Fabio Quartararo nel 2021, in sella alla Yamaha.
Il boss della Honda, Albert Puig, ha commentato a “Motosan” questo aspetto, soffermandosi proprio su Marc e sul parallelismo tra i piloti attuali e quelli della generazione passata: “Marquez è un pilota completo, velocissimo, intuitivo e coraggioso. Per me, fa parte di quei piloti speciali di cui spesso parlo, e che sono passati nella nostra squadra“.
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La MotoGP è stata segnata da questi nomi dagli anni Duemila in avanti: “Pedrosa aveva un’attitudine innata per il motociclismo, Stoner era dotato di un incredibile talento naturale. Con noi ha corso anche Lorenzo, anche se non è andata bene, non riusciva a capire la moto, ma per questo sport è stato fondamentale. Secondo me, oggi, quel tipo di personaggi non esiste più. Quando lavori con gente del genere, impari molto da loro“.