MotoGP, Andrea Dovizioso non riesce a capacitarsi: dubbi preoccupanti

La Yamaha ha iniziato la stagione con ancora più problemi di come aveva chiuso la scorsa. Andrea Dovizioso ha provato ad analizzare la situazione critica.

Nel primo GP stagionale la Yamaha ha chiuso alle spalle di Ducati, KTM, Honda, Aprilia e Suzuki. Un disastro che, al momento, mette la moto giapponese al sesto ed ultimo posto della classifica costruttori. Fabio Quartararo, campione del mondo in carica, ha conquistato appena sette punti, risultando il primo della casa di Iwata in nona posizione. La M1 ha riscontrato gravi problemi e nessuno ci ha capito molto in questo inizio di stagione. Franco Morbidelli, teammate del francese, ha chiuso in Qatar con il dodicesimo posto.

Andrea Dovizioso (Ansa Foto)
Andrea Dovizioso (Ansa Foto)

Andrea Dovizioso, pilota del team WithU Yamaha RNF, è giunto quattordicesimo al traguardo. I tre esperti centauri hanno avuto problemi di alta pressione delle gomme nella prima gara dell’anno. La M1 pare avere anche poco grip rispetto ai competitor, risultando evidente la differenza sui rettilinei. Honda e Suzuki sono migliorate sulla velocità di punta, riducendo il gap rispetto alla Ducati. La moto giapponese continua a faticare oltre misura a livello motoristico, creando diversi grattacapi ai suoi centauri.

Il romagnolo, dopo aver riportato la Rossa di Borgo Panigale in cima al mondo nei costruttori nel 2020, scelse di allontanarsi dalla MotoGP. Dopo una pausa di diversi mesi, Andrea è tornato in top class in sella alla Yamaha, approfittando del caos generato dal licenziamento di Maverick Vinales. Nel 2021 l’ex ducatista ha affiancato Valentino Rossi nelle ultime cinque gare. Il finale della scorsa stagione nel team Petronas è stato un incubo, anche perché la M1, ereditata da Franco Morbidelli, non era al passo con i tempi.

Le ansie di Andrea Dovizioso

Se nel 2021, considerata anche l’inattività, era prevedibile lo scarso feeling con la moto giapponese, la situazione si è complicata in questa stagione. Andrea ha palesato una certa difficoltà dal passare da una moto come la Ducati Desmosedici ad una, concettualmente, molto diversa come la M1. Si tratta di un processo lungo che richiede tempo per chi era abituato, da anni in top class, su una moto dalle caratteristiche della Desmosedici.

Il vicecampione della MotoGP 2017, 2018 e 2019 ha raccontato a Motorsport-Total.com le difficoltà vissute in Qatar. “All’inizio della gara c’erano problemi con la pressione della gomma anteriore. È successo qualcosa e la Yamaha deve capirlo. Tutti i piloti Yamaha hanno avuto questo problema. La ruota anteriore si è bloccata in posti strani. Per due volte la mia ruota anteriore è scivolata e sono dovuto uscire di pista. E’ stato molto brutto. Ho perso molto. Una volta da solo sono stato in grado di guidare in modo più normale. I miei tempi sono diventati accettabili, 1:55.5 e 1:55.4. Non era veloce ma era accettabile. Ma ero davvero molto indietro“.

La pressione delle gomme ha giocato un brutto scherzo ai piloti della casa giapponese. Darryn Binder, teammate del Dovi, è arrivato addirittura fuori dalla zona punti, in sedicesima posizione. Se un pilota palesa dei problemi all’anteriore non riesce poi ad inserire al meglio la moto in curva, finendo per usurare velocemente la ruota posteriore. Il campione del mondo in carica è andato in crisi e ha paragonato il problema in Qatar a quelli avuti ad Aragon nel 2020. Un passo indietro inquietante. Si tratta solo di pressione sbagliata?

Andrea Dovizioso non è convinto che il problema sia limitato esclusivamente alla pressione delle gomme, ma ha sicuramente peggiorato le cose. Il nativo di Forlì deve ancora farsi una idea chiara, ma secondo lui è una questione che va analizzata con cura per evitare ulteriori problemi nelle prossime gare. La strada è già in salita e il prossimo appuntamento è domenica prossima sul tracciato di Mandalika.

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