La MotoGP è in vacanza, ma qualcuno crede che ci sia una grave mancanza nel Motomondiale odierno. Ecco di cosa si tratta.
Il mondo della MotoGP è ora in letargo, ma presto tornare a far ruggire il rombo dei propri motore. Il 14 novembre scorso è andata in scena l’ultima tappa del mondiale 2021, da cui è trascorso ben oltre un mese. Si è trattato di una gran bella stagione, dove non ci siamo annoiati e che ha visto diventare campione del mondo un nuovo pilota, ovvero Fabio Quartararo, primo francese ad imporsi nella top class.
La Moto2 ha visto prevalere Remy Gardner, che proprio all’ultima gara è riuscito a piegare la resistenza del compagno di squadra Raul Fernandez dopo un campionato giocato tutto tra i due compagni di squadra. In chiusura c’è la Moto3, dove Pedro Acosta ha portato a casa l’alloro iridato con una gara di anticipo sul nostro Dennis Foggia. Il pilota italiano, però, grida vendetta. Le sue velleità iridate sono state distrutte nell’ultimo giro di Portimao, penultima tappa stagionale, dove è stato centrato da Darryn Binder, dicendo addio al grande sogno.
La MotoGP è ovviamente la classe di riferimento, ma la sensazione è che le categorie cadette non abbiano mai trovato il giusto interesse dei fan. I tempi della 250 o della 125 erano ben diversi, anche per i grandi risultati che vedevano protagonisti i piloti italiani. Come dimenticare, tra il 1994 ed il 1997, il poker di titoli del grande Max Biaggi nella classe a due tempi, in grado di regalare delle corse strepitose ogni domenica. Loris Capirossi, campione nel 1990 e nel 1991 in 125 e nel 1998 in 250 è uno delle icone di quelle categorie, di cui ha parlato un super-esperto di motociclismo.
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MotoGP, il mondiale è orfano della 250 secondo Pernat
In un’intervista rilasciata a “Motosprint“, il manager Carlo Pernat ha toccato tantissimi temi interessanti, che culminano proprio nell’assenza di una categoria come la 250 che manca moltissimo al Motomondiale. La MotoGP è entrata in una crisi di interesse che l’assenza di Valentino Rossi non farà altro che acuire, ma solo il futuro fornirà la sue risposte.
“Mi manca davvero tantissimo la 250, perché era un vero e proprio crocevia nella carriera dei piloti. Il coefficiente di difficoltà era altissimo e la moto era complessa da guidare, il che rendeva la classe molto selettiva. Quella moto era velocissima e leggera, cosa che la rendeva una vera moto da corsa, essenziale. Nella sua storia, la 250 ha accolto tantissimi, grandi campioni. Tra di loro ci sono rider fantastici, penso a Doriano Romboni, Max Biaggi, Loris Capirossi, Valentino Rossi, che io ho avuto la possibilità di gestire. Poi ci sono gli altri, ma prima vengono loro“.
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Pernat ha seguito tutto il mondo del Motomondiale, dalla 125, alla 500, arrivando alla MotoGP. Il manager è convinto che Valentino Rossi abbia rivoluzionato tutto il motociclismo, con un qualcosa di alternativo: “Valentino ha cambiato la storia di questo sport, sin da piccolo lo paragonai a Kevin Schwantz, ma immaginavo che avrebbe vinto molto più di lui. Secondo il mio modesto parere, non troveremo mai più una personalità come la sua in futuro“.